Finisce un mese. Finisce un anno.
In questo ultimo giorno dell’anno, metto come prima cosa la lunga playlist del 2022, sperando possa fare da colonna sonora nella preparazione della cena o nel primo giorno di un 2023 che presto impareremo a conoscere.
Dalla finestra. Le fotografie di Hayahisa Tomiyasu di Filippo Trojano
Ed ecco il “…fotografo giapponese Hayahisa Tomiyasu, autore del libro TTP, vincitore del Mack Book Award 2018, giunto oggi alla terza ristampa, un evento decisamente raro per un libro fotografico. Un lavoro poetico che raccoglie una serie di immagini scattate dalla finestra dell’appartamento all’ottavo piano dell’artista a Leipzig, in Germania. Il centro del lavoro è un semplice tavolo da ping pong all’interno di un parco pubblico che assume in ogni fotografia una funzione diversa.”
E sulla funzione del tempo, non potevo che mettere qui in Marlene Kuntz con E non cessa di girare, la mia testa in mezzo al mare.
otto-nove-dieci fa uguale perchè tempo non mi da pace in ogni caso E' forse la bandiera bianca? Si e no, ma non ha importanza Guarda! La sveglia segna due del giorno: è quando il sole danza Non c'è nulla in me che avanza E oggi è uguale e a ieri E oggi è uguale all'altro ieri E sarà domani a fare fuori Tutto Fatto Di Niente Tempo è un treno che passa
La fiaba di Alexander Sokurov di Marcello Sacco
Il suo film s’intitola “fiaba” e noi, grazie a Vladimir Propp e alla cultura russa, abbiamo imparato che nelle fiabe popolari cambiano i personaggi, ma le storie e le funzioni della fiaba si ripetono uguali a se stesse. È così anche nella storia reale?
«È così. E nessuna fiaba può essere menzogna. I bambini credono nelle fiabe perché sono vere, se percepissero la menzogna smetterebbero di crederci. Ciò che un po’ mi rincuora è che, a parte alcune fiabe più nere (che io non leggo), le fiabe non finiscono mai male».
Approfittando dell’intervista di Marcello Sacco, riascoltiamo un brano del 1998 di Vasco Rossi, Favola antica.
C'era una volta una favola antica Quasi da tutti ormai dimenticata Che continuava a volare nell'aria Aspettando colui Che l'avrebbe di nuovo narrata
Un reportage sugli argini del cambiamento climatico di Cecilia Fasciani
“Il Po è un fiume dell’Italia settentrionale e la sua estensione, 652 chilometri di lunghezza e 71.000 chilometri quadrati di bacino idrografico, lo rende il corso d’acqua più lungo della penisola italiana e da sempre un importantissimo corridoio ecologico. Attraversa quattro diverse regioni e dà nome al territorio pianeggiante su cui scorre, la Pianura Padana, una delle aree più antropizzate d’Europa. Ma il Po nasce nelle terre alte, sulle Alpi Occidentali, e più precisamente in una località chiamata Pian del Re, situata a circa 2020 metri sopra il livello del mare. Ed è proprio nella regione storica dell’Occitania che avrà origine questo lungo viaggio.”
Se penso ad un fiume, mi appare The River di Bruce Springsteen, dritto in faccia.
E il pensiero va di corsa al 2023 quando finalmente potrò vedere a Roma un suo concerto.
Oh yeah!
We drive out of this valley Down to where the fields were green We'd go down to the river And into the river we'd dive Oh, down to the river we'd ride
Da David Bowie a Ziggy Stardust in due graphic novel di Luca Rasponi
Grazie, sempre, al nostro Luca Rasponi che chiude il suo pezzo così:
Tra le due opere, in ogni caso, i punti di contatto non mancano. Forse però Bowie si può considerare una lettura più adatta ai neofiti del Duca Bianco, mentre Starman offrirà maggiori soddisfazioni a chi già conosce il suo percorso.
Ma non fatevi ingannare: all’ombra di David Bowie, in entrambi i casi, potrebbe nascondersi Ziggy Stardust. Perché in fondo, come ricorda Kurt Vonnegut, “siamo quello che fingiamo di essere”.
Sceglierò un absolute beginner del 1986, alziamo il volume please.
I've nothing much to offer There's nothing much to take I'm an absolute beginner But I'm absolutely sane As long as we're together The rest can go to hell I absolutely love you But we're absolute beginners With eyes completely open But nervous all the same
Una certa oscurità di Giulia Oglialoro
Ho pensato e ripensato a come stupire Giulia Oglialoro, ma non posso fare altro che riascoltare questo pezzo anche qui, magari la versione originale che io, lo ammetto, ascolto sempre quella di Jeff Buckley (ops).
There was a time when you'd let me know What's really going on below Oh but now you never show it to me, do ya? Oh but I remember yeah, when I moved in you And the holy dove she was moving too Yes and every single breath that went through us, Hallelujah
Morire di freddo di Alessio Giordano
Nella notte tra giovedì e venerdì a Bolzano un ragazzo di 19 anni è morto assiderato.
Veniva dall’Egitto ed era arrivato nel capoluogo altoatesino mercoledì scorso.
In queste due righe, c’è tutto il mondo, ci sono tutte le parole che non so dire.
You'll be the saddest part of me A part of me that will never be mine It's obvious Tonight is gonna be the loneliest You're still the oxygen I breathe I see your face when I close my eyes It's torturous Tonight is gonna be the loneliest