BER – Berlino

È Berlino che vorrei raccontarvi. Le storie e le vite vendute sulle bancarelle di un mercatino. I tabù del passato. La paura del ritorno. La dissolvenza, la rimozione e il dovere di ricordare. La notte e il giorno

di Nicola Sessa

Questo è il mio blog. Si chiama BER. Nel codice aeroportuale IATA (un codice, proprio come Q Code Mag), indica il futuro aeroporto di Berlino. Se fosse un acronimo, potrebbe declinare centinaia di significanze: da Berlino, Eccentrica e Rivoluzionaria fino a Berlino, delle Evoluzioni e delle Rimembranze.

BER

È Berlino che vorrei raccontarvi. Le storie e le vite vendute sulle bancarelle di un mercatino. I tabù del passato. La paura del ritorno. La dissolvenza, la rimozione e il dovere di ricordare. Non in maniera esclusiva, però. Ho scritto all’inizio che questo è “il mio blog” ma non ho la presunzione di poterlo fare da solo, per cui ogni contributo diretto a ricostruire la rete di questa città sarà ben accetto.

Forse, Berlino non ha più la magia degli Anni 90 (quando si diceva che non aveva più il fascino degli Anni 70 – quando, allora, si ricordava la grandeur degli Anni 20, prima della catastrofe). Ma questa città è costruita su ere “geologiche” e storiche che si consumano e si rinnovano nell’arco di un decennio. A Berlino, non esistono più confini. Neanche quello tra la notte e il giorno. Personalmente, l’idea di vedere tutto questo da molto vicino, mi strega.



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