Settanta parlamentari italiani hanno presentato l’Intergruppo Parlamentari per la Pace, per portare le voci della società civile dentro le istituzioni, contro la logica della guerra e del business militare
Ad oggi 23 parlamentari di Sel, 22 del PD, 16 di M5S e 4 di Scelta Civica hanno aderito all’Intergruppo nato due mesi fa per promuovere le iniziative legislative in tema di pace. Presto online il sito www.parlamentariperlapace.it
Ha come principale obiettivo quello di dare voce alle associazioni e ai movimenti della società civile in tema di disarmo, l’Intergruppo “Parlamentari per la pace” presentato questa mattina alla Camera e il cui sito webwww.parlamentariperlapace.it sarà presto online.
“Nostro obiettivo è riprendere proposte e sollecitazioni di associazioni, movimenti e campagne che lavorano sul tema della pace, con un lavoro di sponda”, ha spiegato Giulio Marcon (Sel) nella presentazione dell’Intergruppo che ha come “punto di riferimento l’articolo 11 della Costituzione”, per “destinare risorse risparmiate con il taglio delle spese per gli armamenti a politiche sociali”. “Ci siamo ispirati all’omonimo gruppo parlamentare nato negli anni ’80 con analoghi obiettivi – una trentina di parlamentari tra cui Luciana Castellina, Stefano Rodotà, Natalia Ginzburg – e di cui abbiamo deciso di utilizzare il logo”, ha detto Marcon.
Sono intervenuti i membri dell’Intergruppo Luca Frusone (deputato M5S), Paolo Beni(deputato PD), Mario Marazziti (deputato Scelta Civica), Filippo Fossati (deputato PD) che hanno sottolineato come la trasversalità dell’intergruppo sia un valore in sè, per ottenere risultati su questioni in tema di pace e disarmo sollevate dalla cittadinanza. Beni ha sottolineato come “non c’è solo la questione simbolo degli F35” – su cui nei giorni scorsi sono state presentate tre mozioni di PD, Sel e M5S, per la sospensione della partecipazione italiana al programma di acquisizione e costruzione dei cacciabombardieri – “ma c’è anche ilTrattato sul commercio delle armi“, per la cui ratifica l’Intergruppo ha presentato una proposta di legge nei giorni scorsi”.
Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana per il Disarmo, ha chiesto ai membri dell’Intergruppo, “un’azione di facilitazione per le audizioni delle associazioni impegnate sul tema disarmo, per la ratifica del Trattato internazionale sul commercio delle armi”, a sostegno del quale “oltre 40.000 persone hanno aderito con il proprio volto”. “Abbiamo scritto ai presidenti delle due Camere e al governo, perchè l’Italia sia tra i primi cinque paesi a ratificarlo” (il primo è stato l’Islanda). Per Vignarca è importante anche la discussione sulla “riforma dello strumento militare, dopo un ripensamento integrale della difesa “.