Johnny Tergo | streetphoto

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[author] [author_image timthumb=’on’]https://fbcdn-sphotos-b-a.akamaihd.net/hphotos-ak-prn2/208826_10151525732097904_583330344_n.jpg[/author_image] [author_info]Leonardo Brogioni, fotografo, fondatore di Polifemo. Per QCodeMag autore della rubrica HarryPopper[/author_info] [/author]

Ecco il secondo autore che vi propongo in questa serie di articoli sulla street photography (la cui introduzione vi invito a leggere cliccando qui).

Johnny Tergo è un fotografo di Los Angeles. Di seguito le sue parole nell’intervista che mi ha cortesemente rilasciato e le sue immagini tratte dal progetto “Passenger Side Window” una serie di fotografie scattate dal finestrino del suo furgone.

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© Johnny Tergo - "Passenger Side Window" - per gentile concessione dell'autore

© Johnny Tergo – “Passenger Side Window” – per gentile concessione dell’autore

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D Questo articolo sulla street photography ha preso spunto dal tuo lavoro “Passenger side window”, ma ho guardato il tuo sito internet personale e ho visto anche video, illustrazioni, ritratti fotografici, fotografie di paesaggio: quindi tu non sei uno street photographer, vero?

R Sono affascinato dal processo di creazione dell’immagine. Mi piace tutto ciò che riguarda la fotografia e amo essere creativo. Ogni modo per realizzare un’immagine ha un suo speciale set di strumenti e procedure e mi piace usarli tutti.

D Secondo te cos’è la street photography?

R La street photography è la realizzazione di immagini in spazi pubblici, dove il fotografo utilizza le location che trova e i soggetti disponibili per creare una fotografia.

D Nel tuo progetto “Passenger side window” le ambientazioni sono tanto importanti quanto i soggetti (hai scritto nell’introduzione: “ho cercato di esplorare la correlazione tra l’ambiente e gli individui che occupano lo spazio”): perchè?

R Ogni immagine ha un’ambientazione. La location può aggiungere o sminuire l’estetica complessiva dell’immagine. Se sei in una sala di posa per fare fotografie a delle persone in piedi di fronte ad un fondale di carta la tua ambientazione è uno studio con della carta. In tal caso lo sfondo è stato scelto per isolare il soggetto. Quando si fotografa in spazi pubblici essere consapevoli del contesto è fondamentale. Sento di utilizzare efficacemente un luogo quando esso contribuisce positivamente all’estetica complessiva o alla storia che sta dietro l’immagine.

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D Inevitabilmente ti devo chiedere qualcosa a proposito del tuo “studio mobile” (“driving studio”). lo hai costruito da solo? Come e perchè?

R Il mio “studio mobile” è fondamentalmente un furgone da lavoro. Costruisco questo mezzo perchè mi aiuta nella creazione delle mie immagini. Ogni progetto ha il proprio ed unico insieme di ostacoli e di problemi pratici e io trasformo il mio furgone per massimizzare la mia efficienza in ogni situazione.
Per il mio progetto “Passenger Side Window” avevo bisogno di un punto di vista coerente, di una stazione di lavoro digitale, di illuminazione e di potente alimentazione. Al fine di mantenere un punto di vista uniforme ho scelto di costruire un supporto per la fotocamera sopra il sedile del passeggero utilizzando un telaio resistente di metallo. Su questo telaio ho attaccato una testa per treppiedi, e poi ho creato uno spazio per installare il mio portatile montato su un apposito ripiano, assieme a una stampante e ad un router wi-fi. Come fonte di alimentazione ho messo dei generatori elettrici nel posto letto del furgone. Questi generatori alimentano tutto quanto. Ho installato un braccio di metallo sul retro del mio furgone per sostenere la mia luce principale (una torcia Profoto magnum), e un altro pezzo l’ho montato al mio cofano anteriore, sul paraurti, per sostenere un’altra torcia flash. Apporto sempre piccoli ritocchi all’intero impianto. Più lavoro sul progetto più trovo cose da cambiare o migliorare.
Sì, costruisco il furgone da solo ogni volta.

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© Johnny Tergo - "Passenger Side Window" driving studio

© Johnny Tergo – lo studio mobile costruito per le foto di “Passenger Side Window” – per gentile concessione dell’autore

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D Dimmi qualcosa sulle leggi del tuo paese che riguardano la street photography. Qual è il tuo approccio ai soggetti? Segui un codice etico?

R La legge del mio paese mi consente di considerarmi libero di realizzare fotografie di persone e luoghi in uno spazio pubblico finché non ho un intento commerciale con le immagini. Sono libero di esporre le immagini e di vendere le stampe se queste sono frutto della mia ricerca artistica, però non posso trarre profitto da un uso commerciale del ritratto di una persona senza il suo esplicito consenso scritto, nè posso utilizzare l’immagine per tale scopo.
Per quanto riguarda le mie convinzioni personali cerco di non scattare mai una fotografia nella quale non mi piacerebbe essere il soggetto.

D Secondo te cosa deve avere una fotografia per essere considerata “buona”?

R Non lo so. Questa è la domanda più difficile di tutte. Posso elencarti una serie di criteri per considerare buona un’immagine, ma poi vedo qualcosa che rompe tutte le regole e mi piace. La fruizione delle immagini dipende da come ogni individuo percepisce ogni singola fotografia. Quando si sta facendo un lavoro commerciale l’immagine di maggior successo non può essere quella dalla quale si è più attratti esteticamente. La persona che ti ha incaricato di realizzare un’immagine può avere qualcosa di specifico in mente e finchè non vede quella visione realizzata non considera buona l’immagine. Altre volte il soggetto e la storia possono mancare, ma l’immagine è così accattivante che non ce ne importa. Non posso spiegarti cosa rende buona un’immagine, ma quando ne vedrai una la riconoscerai.

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© Johnny Tergo - "Passenger Side Window" - per gentile concessione dell'autore

© Johnny Tergo – “Passenger Side Window” – per gentile concessione dell’autore

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D Qual è stata la tua formazione professionale in campo fotografico? Ci sono autori dai quali sei stato influenzato o che ti piacciono?

R Mi sono divertito a giocare con le macchine fotografiche da un tempo immemorabile. Ricordo che la mia prima macchina fotografica è stata una 110 usa e getta, poi ho avuto una 35 millimetri di plastica con un flash e ricordo di non essere stato senza una macchina fotografica in mano per più di un giorno o due al massimo, in tutta la mia vita. Ho imparato da solo come funziona l’esposizione, e il resto della mia conoscenza si è ampliato nel corso del tempo. Sono stato molto fortunato nella mia vita per avere avuto l’opportunità di lavorare per Art Streiber. Art Streiber è un fotografo locale qui a Los Angeles. Ho lavorato con Art per oltre 8 anni e ho imparato di più facendo e guardando di quanto potessi mai imparare in altro modo.
Gli artisti contemporanei che mi interessano sono Art Streiber, Dan Winters, Erwin Olaf, Alex Prager, Nadav Kander, Mitch Jenkins, Dana Neibert, Sian Kennedy, e innumerevoli altri che mi sento come un idiota per non menzionare.

D Infine: come finanzi i tuoi progetti personali? Mi dici qualcosa sui tuoi lavori commerciali?

R Ho utilizzato tutte le risorse che sono riuscito a trovare per aiutarmi a realizzare i miei progetti personali. Prendo in prestito attrezzature da Screaming Broccoli a Los Angeles tutte le volte. Questi ragazzi hanno fatto per me più di quanto io possa mai ripagare. Spesso mi hanno lasciato in prestito attrezzature. Ho acquistato la maggior parte di tutte le attrezzature che uso. Possiedo una macchina fotografica e una serie di obiettivi, e cerco di scattare tutte le volte che posso. Devo ancora fare qualsiasi tipo di lavoro commerciale o editoriale. Spero che questo presto possa cambiare. Ho quasi completamente esaurito ogni singola risorsa che ho per dedicarmi alla fotografia.

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Un grande ringraziamento a Johnny. Chi fosse interessato a conoscerlo meglio può visitare il suo sito internet johnnytergo.com

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© Johnny Tergo - "Passenger Side Window" - per gentile concessione dell'autore

© Johnny Tergo – “Passenger Side Window” – per gentile concessione dell’autore

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### ENGLISH (ORIGINAL) VERSION ###

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Street photography: interview with Johnny Tergo

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Q I’m going to write an issue about street photography starting from your project “Passenger side window”, but I watched at your websites and I saw also video, artworks, portrait photography, landscape photography … so you’re not a street photographer, isn’t it?

A I am enthralled by the process of image making.  I enjoy everything about photography and love to be creative.  Each type of image making has it’s own special set of tools and procedures and I enjoy practicing them all.

Q In your opinion what is street photography?

A Street photography is the making of images in public spaces, where the photographer utilizes found location and available subjects to create an image.

Q In your street photos locations are important as subjects (you wrote: “I seek to explore the interplay of environment and the individuals that occupy the space”): why is it so important for you?

A Every image has a location.  The location will either add to, or detract from the overall aesthetic of the image.  If you are in a studio making images of people standing in front of paper your location is in a studio in front of paper.  In that case the background has been chosen to isolate the subject.  When photographing in a public spaces being conscious of the environment is key.  I feel that it is a successful use of a location when it positively contributes to the overall aesthetic or story behind the image.

Q Inevitably I have to ask you something about your “driving studio”: did you build it yourself? Why (not only technical aspect) and how?

A My “driving studio” is basically a work truck.  I build my truck out to assist me in the creation of my images.  Each project has it’s own unique set of obstacles and practices and I retrofit my truck to maximize my efficiency in each situation.
For my “Passenger Side Window” project I needed a consistent point of view, a digital work station, lighting and power.  In order to keep a consistent point to view I choose to build a camera platform over my passenger seat using a speed rail frame.  To this frame I attached a pan/tilt head, and made a space to install my laptop mounted on a Digiplate, along with a printer and a wifi router.  For power I have placed electrical generators in the bed of the truck.  These generators power everything.  I installed a boom out the back of my truck to hold my main light (a profoto magnum reflector), and a piece mounted to my front hood/bumper which holds another strobe unit.  I am constantly making little tweaks to the entire rig.  The more I work on the project the more things I find to change/improve.
Yes, I build out the truck myself each time.

Q What about the laws regarding street photography in your country? And what about your personal approach to your subjects? Have you a moral code?

A The way I understand the law in my country is that I am free to make images of people and locations in a public space as long as I have no commercial intent for the images.  I am free to display the images as my art, I am free to sell the images as art prints, however I may not commercially profit from a persons likeness without their express and written permission to use the image for such a purpose.
As far as my personal convictions are concerned I try to never make an image that I would not enjoy being the subject of myself.

Q In your opinion what must have a picture to be considered “good”?

A I don’t know.  This is the toughest question in the bunch.  I can list of a set of criteria for a good image, and then I see something that breaks all the rules and I like it.  The enjoyment of images is unique to each individual perceiving the image.  When you are doing commercial work the most successful image may not be the one that you are most drawn to aesthetically.  The person who hired you to make an image may have something specific in their mind and until they see that vision realized they don’t feel the image is a success.  Other times the subject and story may be lacking but the image is so visually appealing that you don’t care.  I can’t explain to you what makes an image good, but when you see one you will recognize it.

Q What was your photo education? Are there authors with whom you inspired or that you like?

A I have enjoyed playing with cameras as long as I can remember.  I remember that my first ever camera was a disposable 110 (http://www.flickr.com/photos/lslphoto/3035543659/) , then I got a plastic 35mm with a flash and I can’t remember having a camera out of my hand for more than a day or two MAX, my entire life.  I taught myself how exposure worked, and the rest of my knowledge has been realized over time.  I have been very blessed in my life to have the opportunity to work with Art Streiber.  Art Streiber is a local photographer here in Los Angeles.  I have worked for Art for over 8 years and have learned more by doing and watching than I could have ever learned elsewhere.
Contemporary artists that interest me include Art Streiber, Dan Winters, Erwin Olaf, Alex Prager, Nadav Kander, Mitch Jenkins, Dana Neibert, Sian Kennedy, and countless others who I feel like a jerk for not mentioning.

Q Finally: how can you finance your personal projects? Can you tell me something about your commercial works?

A I have utilized every resource that I can find to help me accomplish my personal projects.  I borrow equipment from Screaming Broccoli in Los Angeles all the time.  These guys have done more for me than I could ever re-pay.  They let me borrow equipment often.  I have purchased most all of the grip equipment I use.  I own a camera and set of lenses, and I try to shoot as often as I can.  I have yet to do any commercial or editorial work.  I am hoping that will soon change.  I have almost completely exhausted ever single resource I have pursuing photography.

Thank you Johnny!

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