NOMUOS: i perché del movimento

Laura Sciacca ed Enzo Pezzino, medici e attivisti, spiegano le ragioni dell’opposizione della comunità locale al radar in Sicilia 

di Marco Besana, da La voce di No Mas

31 agosto 2013. MUOS, ovvero Mobile Unit Obiective System. Un enorme progetto della Marina degli Stati Uniti d’America che prevede l’istallazione di quattro giganteschi impianti radarin altrettante località del pianeta. Virginia, Isole Hawaii e Australia, le prime tre.

Punti ritenuti strategici per il controllo del mondo intero (il MUOS ha come obiettivo la creazione di un flusso di vigilanza militare globale); località che – per quanto finiranno con l’essere irrimediabilmente compromesse dal progetto – sono ancora relativamente isolate da centri abitativi e da zone critiche da un punto di vista ambientale. Niscemi, piccolo centro siciliano, la quarta.

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Una località dove la vita degli abitanti e l’equilibrio ambientale verrebbero completamente devastati se il progetto andasse definitivamente in porto.

A Niscemi, zona tutt’altro che deserta, il piano della Marina Militare Statunitense prevede l’installazione di tre parabole di 18 metri di diametro, due torri-radio alte 150 metri, più un imprecisabile numero di antenne minori; il tutto in connessione con un sistema di 5 satelliti e con gli altri tre impianti MUOS.

L’impianto è già in costruzione, a Niscemi. Cominciato il 18 luglio 2011 in sordina, senza avvisi, quasi “nell’ombra”.

Un impianto militare che, oltre ad implicazioni belliche,innalzerebbe inevitabilmente l’inquinamento elettromagnetico nel territorio, con conseguenze sullasalute degli abitanti e con interferenze sul regolare flusso dell’aviazione civile della Sicilia sud-orientale; oltre a compromettere il sistema ecologico locale, caratterizzato dalla famosa “sughereta” di Niscemi.

Non solo: l’impianto sarebbe “privo di valida autorizzazione” e quindi “abusivo ed illegittimo”, secondo le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Caltagirone Francesco Paolo Giordano. Il procuratore ha inoltre specificato che le autorizzazioni concesse della Regione siciliana “non appaiono esaurienti e presentano carenze di approfondimento, studio, analisi e valutazione”.

Del MUOS, delle sue implicazioni, dei suoi pericoli, ne parliamo con Laura Sciacca ed Enzo Pezzino, medici, attivisti e membri di Pax Christi, da tempo in prima linea contro la costruzione dell’impianto di Niscemi, la loro terra; soprattutto alla luce dell’ultima manifestazione del 9 agosto, che ha coinvolto migliaia di persone unite dall’unico obiettivo di fermare la costruzione dell’impianto e della ripresa dell’installazione delle parabole di soli due giorni fa.

Impianti come il MUOS governano i “droni”, i famosi aerei senza pilota. Quali implicazioni belliche porterebbe, nel concreto, l’impianto di Niscemi oltre alle già gravi implicazioni ambientali che si prospettano?

Missioni d’attacco e bombardamenti con l’utilizzo di droni comandati da terra, spesso da grande distanza, sono già operative da diversi anni nel Corno d’Africa, nello Yemen, in Afghanistan e altri paesi. Il gigantesco sistema di telecomunicazione che abbraccia tutto il pianeta collegando tra loro diversi satelliti geostazionari e 4 grandi stazioni MUOS terrestri (una delle quali è quella di Niscemi), non ha purtroppo il solo scopo di “flusso informativo”, ma è particolarmente funzionale anche a dirigere le missioni belliche dei droni in qualunque angolo della terra. L’impianto di Niscemi si inserisce quindi in pieno in un una tecnologia volta alla guerra e precipuamente proprio una guerra messa in atto con i droni.

L’installazione è programmata a soli 2 Km dal centro abitato. Quali sono i rischi legati all’inquinamento elettromagnetico causato dalle antenne e quali, invece, i pericoli ambientali che la costruzione dell’impianto farebbe correre al territorio di Niscemi?

Il rischio e il danno legato all’inquinamento elettromagnetico causato dalle antenne è un problema a lungo sviscerato, ma mai completamente chiarito. A differenza di alcune recenti affermazioni rassicuranti dell’Istituto Superiore di Sanità, in realtà non sono noti gli effetti nel lungo periodo dell’inquinamento elettromagnetico (anche le radiazioni ionizzanti hanno effetti deleteri nel lungo periodo!). Gli studi su cui si sono basate le autorizzazioni all’installazione del MUOS permangono incompleti e privi di rigore. I pericoli, o meglio, i danni ambientali, in parte sono già stati fatti, con lo snaturamento della sughereta di Niscemi. I lavori alla base e l’installazione effettiva delle tre mega-antenne paraboliche del diametro di 18 metri contribuiranno a compromettere ulteriormente l’ambiente naturale e la stessa sughereta (o quel che ne rimane).

Il procuratore della Repubblica di Caltagirone Francesco Paolo Giordano ha dichiarato che l’impianto è illegittimo, in quanto “privo di valida autorizzazione” e del nulla osta del Comune di Niscemi. Chi ha autorizzato la costruzione dell’impianto e, ad oggi, qual è lo status dei cantieri?

Le autorizzazioni sono state regionali. Il presidente della Regione Sicilia Crocetta nei mesi scorsi aveva revocato l’autorizzazione in attesa di ulteriori accertamenti, ma proprio poche settimane fa ha “revocato la revoca”, dando via libera al MUOS.

È stato avviato un procedimento penale a seguito delle riscontrate irregolarità nella costruzione dell’impianto e sono stati emessi sei avvisi di garanzia nei confronti dei responsabili del progetto. Ad oggi, qual è la situazione? Esiste un definitivo e ufficiale “via libera” alla costruzione del MUOS?

Effettivamente, in questo momento il MUOS ha via libera, ma l’iter giudiziario non è concluso, perché rimane pendente davanti al TAR di Palermo un ricorso del Comune di Niscemi contro l’installazione. Inoltre, vi è una costante azione di boicottaggio davanti ai cancelli della base, e tutta la comunità niscemese chiede a gran voce una marcia indietro.

Sulla stampa italiana non si parla di MUOS, né delle iniziative di protesta messe in atto per contrastare il progetto. Tutto, riguardo a questa questione, sembra essere taciuto. Ad oggi quante manifestazioni sono state organizzate e come ha risposto la popolazione?

Le manifestazioni sono molto numerose e molto partecipate. L’ultima manifestazione organizzata è stata quella del 9 agosto scorso, contro il MUOS e contro l’ultimo atto di Crocetta, una grande manifestazione di tutti i comitati NO-MUOS (associazioni, Comuni, Province e il Comitato regionale) davanti alla base. (Il presidio permanente organizzato dai manifestanti che cercava di impedire i lavori all’interno della base è stato abbattuto lo scorso 23 agosto – ndr).

Lo scorso aprile a nome di Pax Christi avete scritto al Cardinale Romeo, Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, per sollecitare una presa di posizione ufficiale della Chiesa sul tema. Ancora non avete ricevuto risposta… come giudicate questo atteggiamento?

Ahimé, questo è un tasto dolente. Nessuna risposta. A dire il vero siamo anche un po’ infastiditi per questo atteggiamento, che somiglia tanto alla strategia della “non risposta”, non infrequentemente usata dalla Chiesa. Ma magari qualcosa sta cambiando…



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