“Ho visto dei commilitoni bruciare vivo un ragazzo di quindici anni. Ho visto militari massacrare civili e attribuire questi crimini ai terroristi. Ho visto colonnelli assassinare a sangue freddo dei semplici sospetti. Ho visto alcuni ufficiali torturare a morte gli islamici. Ho visto troppe cose”.
Può un governo manipolare la violenza dei fondamentalisti islamici per legittimare il proprio potere?
Souaïdia Habib a vent’anni entra nei parà pieno di entusiasmo per l’esercito algerino. Scoprirà, prima incredulo e poi inorridito, che i fondamentalisti vengono infiltrati e manipolati dall’esercito per creare in Algeria una spirale d’odio che giustifichi la permanenza al potere di un governo illegittimo.
Un raccondo tutto in prima persona, circostanziato e puntuale, scritto con l’urgenza di chi non può sentirsi complice.