Il presidente dell’Ordine dei medici di Savona, Aldo Trucco, lo va dicendo da anni. In rete ad esempio trovate una notizia del Tg3 ligure del 13 agosto 2011 (video qui sotto) in cui Trucco afferma ”abbiamo un eccesso di mortalità. E’ stimato 1300 uomini e 1200 donne in eccesso rispetto al previsto”. Ora i magistrati savonesi hanno uno studio in cui si parla almeno di 500 bambini e 1.500 adulti morti per tumore. La causa sarebbe la centrale a carbone della Tirreno Power a Vado, Savona.
Da Genova, Alessandra Fava
Della questione si parla da anni. Eppure la Regione Liguria e gli altri enti locali nel 2011 hanno concesso tutti i permessi perchè la centrale venga ampliata, col solito mantra del ”carbone pulito”: così ai due impianti da 330 megawatt l’uno, dovrebbe aggiungersene uno da 460 megawatt.
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Usiamo il condizionale perchè l’inchiesta dei magistrati aperta da tempo a carico di ignoti per disastro ambientale e omicidio colposo potrebbe iscrivere qualche indagato, dopo gli esami epidemiologici fatti dai consulenti nominati dal procuratore Francantionio Granero e il sostituto Chiara Maria Paolucci in seguito anche ai recenti esposti di cittadini e associazioni ambientaliste. Anche se la Tirreno Power ha appena diramato un comunicato in cui si dice che ”in riferimento alle indiscrezioni di stampa riguardanti i danni sanitari connessi alla Centrale di Vado Ligure… Le notizie sono basate su informazioni e dati ad oggi riservati e non disponibili. Per contro, desidera sottolineare come sia disponibile una significativa mole di dati pubblici e ufficiali che definiscono in merito all’area territoriale d’interesse, una situazione ambientale complessiva che per quanto riconducibile alla Centrale, si conferma nella norma”. Non solo, la Tirreno ricorda anche uno ”studio commissionato dalla Regione Liguria ad Asl 2 e Ist – l’Istituto scientifico tumori di Genova del 2008 o ancora i report annuali sulla Qualità dell’Aria a cura dell’ Arpal, forniscono dati consolidati che contrastano radicalmente con i contenuti della campagna mediatica in atto. In particolare la relazione dell’Asl2 e Ist nelle sue conclusioni relativamente alla mortalità in Provincia di Savona afferma che “… in generale risulta allineata con i dati nazionali e regionali (o inferiori) la mortalità per tumore …” In questo contesto la Società conferma e ribadisce di avere operato ed operare nel rispetto delle normative vigenti, che hanno progressivamente prescritto nel tempo l’adeguamento a limiti emissivi di legge sempre più stringenti”. Insomma tutto sotto controllo?
[blockquote align=”none”]Di quei morti si parla da tempo. C’è una strada maledetta. Maledetta perchè i dati sulle morti per tumori sono allarmanti. Si chiama via Pertinace, in località Sant’Ermete, giusto a monte della centrale Enel a carbone di Vado Ligure. Lì muoiono uomini, donne, animali. Già tre anni fa pubblicammo sul manifesto anche interviste sul campo fatte da Mario Molinari, un giornalista che ha pagato le sue inchieste con l’allontamento dal sito Savonanews: con tutti i ‘suppone’ e interrogativi del caso, avevamo capito che c’era qualcosa di strano perchè in quella strada non c’è un abitante che non abbia un vicino di casa o un parente morto di tumore. Adesso la polizia giudiziaria ha passato al setaccio i viventi per raccogliere i dati epidemiologici dei morti e tra gli intervistati gli inquirenti hanno incluso anche la farmacista di Quiliano. [/blockquote]
Le ricerche dei magistrati insomma confermerebbero quello che l’Ordine dei medici savonese va dicendo da anni e cioè che l’inquinamento della zona tra Vado e Savona dipende per il 78,5 per cento da Pm 2,5 che fuorisce dalla centrale a carbone e che l’incidenza di mortalità è quasi doppia rispetto al resto d’Italia: se muoiono 54 uomini di tumore ai polmoni all’anno ogni 100 mila abitanti nella nostra penisola, a Savona salirebbero a 97 e Vado 112. Così ora persino il ministro dell’ambiente Andrea Orlando aspetta le carte e non esclude di rivedere l’autorizzazione ambientale per l’impianto (”Ora sorgono elementi nuovi, possiamo e dobbiamo verificarli – ha detto a Il Secolo XIX – Se ci indicheranno che si dovrà intervenire rispetto all’attuale Aia, Autorizzazione integrata ambientale, il ministero interverrà”).
Finora delle proteste dei cittadini, comitati e assemblee se n’erano infischiati tutti. C’era stata una lettera aperta, corredata dagli studi raccolti in trent’anni da biologi e scienziati del comitato Moda, Uniti per la salute e dall’Ordine dei medici di Savona, promossa da una rete di associazioni (tra cui Arci, Acli, Emergency, Libera, Meetup, Donne in Nero, Uaar,e Anpi) e sottoscritta anche da Luigi De Magistris, Olivero Beha, Angelo Bonelli, Lidia Ravera e Massimo Carlotto, Marco Pannella, Paolo Ferrero, Beppe Grillo, Margherita Hack, Sergio Staino, l’oncologa Patrizia Gentilini e Giovanni Impastato. Ideatore un libraio di Savona, Stefano Milano, titolare della libreria Ubik. Diciotto comuni avevano votato contro l’ampliamento ma alla fine il progetto è stato approvato dalla Regione Liguria anche perchè Tirreno Power (http://www.tirrenopower.com/azienda/Default.aspx) è controllata per metà da Energia Italia che a sua volta ha come socio di maggioranza (col 78 per cento) Sorgenia Holding di cui Cir Group di Carlo De Benedetti è azionista di maggioranza (vedi http://www.sorgenia.com/sorgenia-the-sensible-energy/investor-kit/share-holders/).
Per saperne di più
http://www.ilmanifesto.it/archivi/fuoripagina/anno/2010/mese/08/articolo/3287/
http://www.truciolisavonesi.it/articoli/numero233/molinari.htm
http://www.youtube.com/watch?v=fvXMcJUl7Vw