Parigi: una guida fatta di storie

Mica è vero che “partire è un po’ come morire”.  Si muore pure quando si rimane, anzi

 

di Tiziano (@occhiopesto) Colombi/ video e foto Umberto Diecinove

 

5 dicembre 2013 – Francesco Forlani, casertano, classe 1967 ha scritto una guida di Parigi che sembra un romanzo, e forse lo è: s’intitola Parigi, senza passare dal via, edita da Laterza, nella ormai famosa collana – Contromano -, che con i suoi libri ha raccontato l’Italia, le sue città, le sue strade e le sue storie, ma non solo.

Parigi, senza passare dal via, prima di diventare un libro pubblicato da una casa editrice, è stato una raccolta di storie autoprodotte, che l’autore aveva stampato in duecento copie:

“Per una minima parte le ho spedite, la maggioranza le ho consegnate personalmente incrociando gli itinerari del mio nomadismo, spesso incontrando i lettori nelle stazioni; A Bologna e Firenze perfino sporgendomi dal treno, prendendo il traghetto per Ischia o intorno a un tavolo di un pub, di una vineria”. Si intitolava Chiunque cerca chiunque.

Forlani, scrittore, poeta, traduttore e cabarettista (nonché redattore del blog letterario Nazione Indiana) mette su carta la capitale francese come fosse la tavola del Monopoli: trentatré capitoli, venti arrondissement e diciannove anni di vita parigina. Una vita fatta di minuscole case in affitto, di mille lavori, di un apprendistato alla vita che passato dall’imparare una lingua a insegnare la propria per sbarcare il lunario.

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In mezzo l’idea di Parigi, il sogno di una città rifugio dalla quale sono passati in tanti: Ernst Hemingway, Anais Nin, Emil Cioran, Henry Miller. Una città dove la letteratura non è un orpello ma è parte delle strade, dei palazzi, dei giardini e della gente.

Forlani racconta la Parigi degli anni novanta, un pezzo di Parigi, la sua Parigi, orgogliosamente retrò, dove si facevano le collette per pubblicare riviste letterarie. Fogli stampati in qualche centinaio di copie, che in pochi, forse, avrebbero letto, ma che riunivano intorno a un’idea persone di diversa estrazione sociale, provenienti da paesi lontani, da mezza Europa ma non solo: librari iraniani, ex malviventi, ricercatori italiani, intellettuali parigini e altra varia umanità.

Parigi oggi è una metropoli moderna, attraversata da tensioni sociali ed economiche, da contraddizioni tipiche del nostro tempo, dove abitare in 35mq può costare migliaia di euro; eppure rimane un luogo dove la nostalgia è ancora possibile, come possibili sono gli incontri, uno spazio che non ha abdicato al paradigma della funzionalità, per lo meno non del tutto.

Forse. Francesco Forlani ci crede ancora e, a sette anni dal suo ritorno in Italia, ha deciso di riprendere la strada per Parigi.



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