Colonna destra: Alessandro Ingaria

La colonna destra dei siti mainstream italiani è il trionfo dei click e la morte del contenuto in rete. Dai castori che ballano alle anatomie dei corpi esibiti in finti servizi rubati.

Q Code Mag affronta la sonnolenza postprandiale che caratterizza alcune date clou di queste feste, o il senso dilatato delle giornate natalizie e di inizio anno, con una carrellata di consigli fra lettura, video, cinema, facezie o spunti per svuotare la scatola cranica. O riempirla di contenuti di quel bellissimo concetto dei nostri avi, che veneravano l’otium come occasione di crescita personale. 

di Alessandro Ingaria

 

22 dicembre 2013 – Messaggi in una bottiglia virtuale. Appunti di viaggio al limitare della fantasia e della libertà. Pensieri, parole, opere e omissioni di artisti. Il primo è un libro, di un grande scrittore nato novant’anni orsono. Lezioni americane, di Italo Calvino.

Se volessi scegliere un simbolo augurale per l’affacciarsi al nuovo millennio, sceglierei questo: l’agile salto improvviso del poeta-filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero d’automobili arrugginite.

Calvino regala in poche pagine leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità affinché ci accompagnino nella nostra svagata esistenza.

Il secondo è un film. Un’opera immensa. Un pretesto per scavare nei meandri della psicologia umana e della morale.  Un capolavoro di dialoghi e di pathos. “L’angelo sterminatore” di Luis Buñuel infila un coltello nella morale della società. Un’opera apparentemente surreale che descrive senza fronzoli l’attuale società dell’apparenza.

 

[sz-youtube url=”http://www.youtube.com/watch?v=U0uxDJHLLOI” /]

 

Una poesia. Parole composte da un’amica, che di nome fa Vera e non ha smesso di sognare.

Ho un po’ di anarchia tra le dita,

La lascio scivolare lenta

A perdersi nel mondo,

Sperando possa renderlo

Meno vuoto.

Sperando possa renderlo

Meno misero.

 

Ho un po’ di anarchia tra le dita,

La lascio scivolare lenta

A perdersi tra le mie labbra,

Sperando possa rendermi

La capacità di sognare.

Sperando possa rendermi

La voglia di ridere.

 

Ma intanto la tengo stretta,

Al riparo tra le mie mani,

E’ l’unica cosa che mi rimane

Per non smettere di essere.

(Le stelle sono andate tutte al cinema di Vera Bonaccini)

Metafore sul sogno e la libertà. La leggerezza di Calvino, l’antimorale di Buñuel e l’anarchia di Vera.

E per finire un valzer di foto e poesia. Valerio Magrelli e Francesca Woodman. Poesia e incomunicabilità, corpo e geometria, carne e malinconia.

 

Eel Series, Roma, May 1977 - August 1978 1977-8 by Francesca Woodman 1958-1981 

 Il mio corpo è un sistema

solare tracciato

nell’orbita del sangue.

Costante e silenziosa la corrente

percorre la carne e la lucida,

e la fa dolce.

Io penso al cuore,

capitale dell’impero,

mercato e crocevia delle membra.

Profondo, trafficato e meccanico

come una testa, immobile

nell’arco del torace.

(Il mio corpo è un sistema  di Valerio Magrelli Poesie 1980-1992)

07_francesca_woodman_visore

 Io sono ciò che manca

dal mondo in cui vivo,

colui che tra tutti non incontrerò mai.

Ruotando su me stesso ora coincido

con ciò che mi è sottratto.

Io sono la mia ecclissi

la contumacia e la malinconia

l’oggetto geometrico

di cui per sempre dovrò fare a meno.

(Aequator lentis di Valerio Magrelli)

 

francesca_woodman1-1-1220544839

 

Così, a cavallo del nostro secchio, ci affacceremo al nuovo millennio, senza sperare di trovarvi nulla di più di quello che saremo capaci di portarvi. (Italo Calvino, Lezioni Americane).

 

 



Lascia un commento