Vita e battaglie di Mohammed Alì, l’icona dello sport che segnò un’epoca e una società intera, nel libro di David Renmick
di Q Code crew
23 dicembre 2014 – La storia di uno dei più grandi pugili di ogni tempo, Cassius Clay (che cambierà poi il suo nome in Muhammad Ali’), un atleta che divenne il volto più noto dell’intero pianeta, ma anche uno specchio della sua epoca, una figura dinamica nel corso delle battaglie culturali e razziali. Il libro ne fa una sorta di icona di tutto l’immaginario collettivo degli anni sessanta, attorno a cui ruotano gli avvenimenti principali e le altre figure cardine di quegli anni, da Malcolm X a J.F.Kennedy.
C’è un’immagine che il mondo non potrà dimenticare: Muhammad Ali che percorre con la torcia olimpica in mano l’ultimo chilometro, prima di dare avvio alla cerimonia inaugurale dei giochi di Atlanta del 1996. E’ l’immagine di un uomo minato nel corpo, che non riesce a celare i segni della malattia, ma che generosamente si espone per celebrare l’ideale più alto dello sport. Una nemesi terribile per uno degli atleti più agili del pianeta, vero e proprio Fred Astaire del pugilato…
Cassius Clay-Muhammad Ali ha dominato per più di un decennio la scena mondiale dei pesi massimi e ha emblematicamente incarnato le aspirazioni e le tensioni più aspre dell’America degli anni sessanta. Amico di Malcolm X e aderente all’organizzazione dei Musulmani neri, Muhammad Ali esplode sulla ribalta politica internazionale quando clamorosamente rifiuta di partire per la guerra del Vietnam, anche a costo di venire incarcerato per tre anni e di perdere la corona dei pesi massimi. Questa scelta etico-politica lo trasforma in un personaggio leggendario, nell’eroe del “Black Power” e di tutti coloro che nel mondo subiscono l’aggressiva politica degli Usa. Ma negli anni successivi, Muhammad Ali diventerà un eroe di tutti, l’ultimo simbolo del grande sogno americano. “David Remnick costruisce una prosa che somiglia allo stesso Muhammad Ali: astuta, anfetaminica, irresistibile. Una maestria che diventa arte.” Toni Morrison.
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