La colonna destra dei siti mainstream italiani è il trionfo dei click e la morte del contenuto in rete. Dai castori che ballano alle anatomie dei corpi esibiti in finti servizi rubati.
Q Code Mag affronta la sonnolenza postprandiale che caratterizza alcune date clou di queste feste, o il senso dilatato delle giornate natalizie e di inizio anno, con una carrellata di consigli fra lettura, video, cinema, facezie o spunti per svuotare la scatola cranica. O riempirla di contenuti di quel bellissimo concetto dei nostri avi, che veneravano l’otium come occasione di crescita personale.
di Alice Bellini
24 dicembre 2013 – Sono mesi ormai che parlo di peperoni e, nell’assoluta non pretesa di far scoprire qualcosa di nuovo e sensazionale a chicchessia, oggi più che un peperone vi proporrò una piccola peperonata. Una peperonata buona, questa volta, che, più che riproporsi in maniera indigesta, è una di quelle ricette che rimangono nel cuore, quei sapori che risvegliano memorie sempre piacevoli, come la madeleine di Proust, la torta della nonna, o le farfalline burro e parmigiano. E dal momento che il Natale è una festività molto pop, altrettanto lo saranno i miei consigli, come poi d’altro canto è anche la peperonata.
Da brava tarantiniana quale sono, non posso non sponsorizzare una re-visione natalizia dell’immancabile Pulp Fiction. 1994, non c’è nulla di più adatto alle feste di Natale di un bel film pulp, per espiare in grande stile le abbuffate di torroni e pandori. Dai dialoghi impeccabili ai personaggi ormai iconici, Pulp Fiction passerà alla storia come un film assolutamente geniale e decisamente irripetibile.
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Per rimanere in tema pulp, lasciate che le festività natalizie vengano alleviate dalla lettura di Soffocare. Un tagliente ed irriverente Chuck Palahniuk datato 2001 gioca a mettere in scomode e paradossali posizioni un lettore che, immancabilmente, alla fine del romanzo si sentirà smascherato e prima vittima del suo stesso sprezzante giudizio. Prendendo a metafore le esperienze di un erotomane, Palahniuk ritrae la società di oggi con onestà brutale, ma necessaria, parlando di tutto, fuorché di sesso.
Ultimo ma non meno importante, sempre in perfetta sintonia con le festività natalizie e sicuramente molto meno pulp, ripropongo, forse banalmente, ma in maniera mai scontata, un bell’album, breve, ma intenso: Born To Run. Con l’augurio che il Boss vi dia la giusta forza per affrontare questo tour de force di agnelli, cannelloni, panettoni e l’estenuante ricerca di qualche “spiccio” con cui pagare le cartelle della tombola.
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