Ammappa l’Italia

Qualcuno scommette che tutta l’Italia sia percorribile a piedi, da Bolzano ad Agrigento, da Genova a Lecce, attraverso tratturi, vecchi sentieri abbandonati, strade secondarie di campagna, strade bianche, mulattiere

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/08/IMG_4409.jpg[/author_image] [author_info]di Samuel Bregolin. Diplomato come perito agrario, ha seguito letteratura contemporanea a Bologna. Si occupa di agricoltura biologica, reportage, poesia, giornalismo e viaggio. Ha viaggiato in Francia, Italia, Inghilterra, Spagna, Ex-Jugoslavia, Romania, Bulgaria, Turchia, Tunisia e Marocco. Ama raccogliere e raccontare storie dal basso e dalla strada. Ha collaborato con Il Reporter, Colonnarotta, Lindro e Turisti non a Caso. Collabora con Viaggiare i Balcani, OggiViaggi, Il circolo del Manifesto di Bologna, Articolo3, Il Reportage, Q Code Mag. [/author_info] [/author]

28 dicembre 2013 – Abbiamo smesso di chiamarlo Bel Paese già da qualche anno, all’incirca dall’epoca di Tangentopoli e della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Il Bel Paese si è perso per strada e non va più di moda, oggi tira di più il Made in Italy, tira di più la gastronomia di sinistra di Eataly, tirano di più le esportazioni della moda italiana, tira di più il marchio, la qualità, il brand, il marketing e l’e-commerce. Del caro vecchio Bel Paese sembriamo essercene dimenticati quasi tutti, e a parlarne sono in pochi. Eppure quel paese è ancora lì: con le sue colline silenti spazzate dal vento, con i suoi litorali via via cementificati, con i suoi borghi in pietra, con le sue tradizioni, usi e costumi, con la sua gente.

04 il giro della tuscia in ottanta giorni

Così, mentre all’estero si punta sul Brand Italia e in Calabria l’autostrada Salerno Reggio Calabria è tutt’oggi work in progress ecco che qualcuno scommette sul Bel Paese. È Marco Saverio Loperfido, già autore di numerosi documentari su entroterra e tradizioni del viterbese. Loperfido scommette che tutta l’Italia sia percorribile a piedi, da Bolzano ad Agrigento, da Genova a Lecce, attraverso tratturi, vecchi sentieri abbandonati, strade secondarie di campagna, strade bianche, mulattiere.

Il progetto si chiama Ammappa l’Italia ed è stato finanziato grazie al Crowfounding, la ricerca di finanziamenti dal basso. Ammappa l’Italia è un progetto aperto a tutti, anzi, la scommessa di Loperfido non si limita a voler “ammappare” tutta la penisola, ma vuole anche coinvolgere gli italiani, che da tempo preferiscono seguire le indicazione del GPS in autostrada senza badare troppo a quanto succede fuori dal finestrino.

Ammappalitalia è un progetto che cresce lentamente, perché il tempo se lo può permettere. Cresce lento come lento è un percorso fatto a piedi, con il tempo per ammirare un paesaggio, chinarsi su di un fiore, esplorare un bosco o rilassarsi su di una radura a godersi i raggi del sole. Cresce lentamente perché lentamente si intravvedono i borghi in pietra nascosti tra le colline dello stivale, e lentamente si avvicinano i sapori e gli odori della cucina locale, i rumori degli abitanti, i colori dei panni stesi, fino all’immancabile campanile nella piazza principale.

Ammappare un percorso è semplice, e sul sito del progetto (www.ammappalitalia.it) si trovano tutte le indicazioni utili per farlo, come descrivere i sentieri che ciascuno di noi conosce, come condividerli, come aiutare altri camminatori a non perdersi ad un bivio poco chiaro. Con l’ausilio di disegni, fotografie, file audio o video.

Spostarsi, contrariamente ad un’idea diffusa, non è solo partire da un punto A per raggiungere un punto B nella maniera più veloce possibile (in teoria con la linea retta) ma esplorare un universo di incontri inaspettati, pensieri personali e sfumature personali. È così che Loperfido dopo aver fondato il progetto ha deciso di dare per primo il buon esempio, e zaino in spalla in primavera partirà per il giro della Tuscia in 80 giorni, una provincia che in macchina si potrebbe percorrere tranquillamente in un pomeriggio.

un villaggio della Tuscia

La citazione al famoso scrittore francese Jules Verne non è casuale, così come i protagonisti del celebre romanzo fantastico partirono per un giro del mondo che non aveva precedenti, scoprendo lungo il cammino mille culture diverse, e tornando con una visione completamente diversa su sé stessi e sulla vecchia Londra. Così il viaggio a piedi è prima di tutto un peregrinaggio spirituale, un staccare la spina dal quotidiano per riflettere in maniera nuova e diversa sui problemi che ci affliggono, e per vedere con occhi nuovi la casa a cui si fa ritorno.

Ammappalitalia avrà fortuna se i sentieri italiani torneranno ad essere percorsi da camminatori e viandanti, se saranno “ammappati” ruscelli, pendii, valli, concessi al libero usufrutto degli altri. Se nel territorio che ci appartiene, e che spesso tendiamo a dimenticare, torneranno a sentirsi gli echi delle voci e i fischi di richiamo. Se al Brand torneremo a preferire gli spaghetti all’amatriciana di qualche osteria casalinga, tra gatti e galline, se al Made in Italy preferiremo uno dei meravigliosi tramonti che quotidianamente ci perdiamo immersi nello spazio cittadino.

Non resta che riscoprire il Bel Paese ed esclamare: Ammappa l’Italia!



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