Un film diretto da Pietro Germi, del 1950, racconta l’immigrazione illegale degli italiani in Francia dopo la Seconda Guerra mondiale
di Q Code Crew
6 gennaio 2015 – Tratto dal romanzo Cuore negli abissi, di Nino Di Maria, il film Il cammino della speranza, diretto da Pietro Germi, nel 1950, è il racconto di un’Italia che oggi appare lontana, quasi falsa. E che invece era molto reale.
La Seconda Guerra mondiale è appena finita: l’Italia è un cumulo di macerie, affondata dal fascismo nello sprofondo della fame, della disoccupazione, della guerra. In particolare, come sempre nell’Italia unitaria, il Meridione è messo ancora peggio.
Ecco che in tanti, tantissimi, tentano la via dell’emigrazione per salvare il futuro dei proprio figli. La Francia diventa una meta per tanti calabresi, pugliesi, campani. Solo che il governo di Parigi, esattamente come quelli odierni, rendeva questo viaggio un incubo.
Perché? Per gli stessi motivi di oggi: serviva manodopera a basso costo, senza diritti e senza documenti, per rilanciare l’economia sulla pelle dei nuovi schiavi. Solo che all’epoca erano italiani. E spesso, valicando le Alpi illegalmente, ci rimettevano la pelle.
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