All’ombra del gigante

All’ombra del gigante” è un documentario uscito nel 2013, distribuito da Distribuzioni dal Basso e firmato da Adriano Cutraro e Mirko Melchiorre.

Ambientato a Maletto, ai piedi dell’Etna, il film è un intreccio di storie di migrazione nell’epoca contemporanea.

 

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LA SCHEDA DEL FILM SUL SITO DISTRIBUZIONI DAL BASSO

 

La presentazione degli autori:

All’ombra del gigante” è il prodotto di una suggestione.

Abbiamo sempre osservato l’Etna come un’entità antropomorfa, un essere dotato di pensieri ed emozioni comuni ad un qualsiasi essere umano.

Ci siamo sempre divertiti a fantasticare, visto il suo osservatorio privilegiato, circa un suo possibile punto di vista riguardo le comunità circostanti e la magnificenza dei paesaggi in cui era immerso.

La tentazione di raccontare, trasporre in qualche modo queste nostre schizofreniche suggestioni è stata sempre irresistibile ma ogni qualvolta tentavamo di abbozzare qualcosa, finivamo col perforarci le meningi senza partorire alcuna idea concreta.

Fortunatamente, come sempre accade, lo spunto giusto ce lo forniva la quotidiana realtà che, incurante dei nostri deliri, ci invitava prepotentemente a cambiare focale e a constatare quali trasformazioni sociali fossero in atto.

Difatti, contemporaneamente alle nostre sterili dissertazioni  molti centri etnei venivano invasi da flotte di stranieri, prevalentemente dall’est Europa, una gigantesca onda umana alla ricerca di nuove opportunità. A questo punto, con nuova lucidità, ci siamo ritrovati ad indagare un piccolo comune alle pendici del vulcano, una comunità di quattromila anime e luogo totalmente impreparato a fronteggiare cospicui flussi migratori poichè risorse e infrastrutture bastavano appena per i residenti. Quando un primo censimento rivelava la presenza di circa seicento immigrati si creavano i presupposti per una vera e propria emergenza sociale ma incredibilmente, oltrepassando la farraginosa macchina delle istituzioni, nella gente del posto si innescava un travolgente sentimento di solidarietà, ogni singolo abitante metteva a disposizione se stesso e tutto ciò che aveva pur di rendersi utile e lenire la disperazione altrui.

Questa particolare e precaria situazione dava origine ad un ossimoro surreale, un caos ordinato. Nonostante le innumerevoli urgenze, l’equilibrio della comunità non veniva alterato.  Alla luce di ciò, ci siamo resi conto di come questa singolare realtà avesse bisogno di una voce, di una testimonianza. Noi pertanto, con estrema umiltà e nella cornice di una natura maestosa e protettiva, abbiamo cercato di offrire il nostro piccolo megafono.

 

Adriano Cutraro e Mirko Melchiorre

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