IO ROBOT

Telepresenza. La rivoluzione che consentirà agli studenti disabili di essere presenti in aula, anche se a distanza, e di interagire coi compagni di classe. Ma.
di Max Cignarelli
Non voglio sembrarvi antico. Guardo con ammirazione e interesse le scoperte tecnologiche riguardanti la disabilità, soprattutto se rivolte a chi, come Leonardo ha serie difficoltà a spostarsi e raggiungere, nel suo caso l’università. Ma non si rischia che queste scoperte, pur preziose, piano piano sotterrino l’importanza di rendere accessibili le scuole e le universita ai disabili ? Di farli andare in carne ed ossa, anche coloro che con qualche miglioramento nei servizi potrebbero raggiungere i luoghi di studio? Non si rischia di delegare tutto alla tecnologia sostituendo il dovere e il ruolo delle istituzioni?.
È una riflessione che mi piace condividere con voi e che io francamente mi sento di proporre.
Awabot-robot
Telepresenza. La rivoluzione che consentirà agli studenti disabili di essere presenti in aula, anche se a distanza, e di interagire coi compagni di classe. Il tutto grazie a un robot messo a punto dalla start-up francese Awabot.
Nulla a che vedere dunque con le ormai superate lezioni a distanza. Il nuovo dispositivo, in altre parole, consentirà all’alunno di monitorare tutto ciò che avviene in classe in tempo reale, proprio come se fosse seduto tra i banchi di scuola. Non bastasse, essendo dotato di ruote e di un impianto audio-visuale, il robot si muove in autonomia facilitando le comunicazioni con docenti e compagni e dando la possibilità all’utente di spostarsi con loro nei locali scolastici. Il tutto controllato, da casa o dall’ospedale, attraverso una semplice connessione internet.
Un progetto pilota attualmente lanciato in 3 licei del Rodano-Alpi, entusiasti di questa “innovazione pedagogica” che potrebbe presto esportare la sua rivoluzione in altri ambiti, precisa il fondatore dell’azienda Bruno Bonnell. Per il quale questa tecnologia si presta ad un ampio range di bisogni. Dall’ambito educativo a quello comunicativo, fino all’assistenza sociale e sanitaria alla persona, ed essere adottato in ospedali, aziende, abitazioni private per migliorare la qualità di vita e l’integrazione nonostante l’handicap.
.



Lascia un commento