Un té con Lisetta

Le cinque vite di Lisetta Carmi: un racconto a due voci con Giovanna Calvenzi. Le due artiste ospiti dell’Associazione culturale Polifemo, domenica 9 marzo alla Fabbrica del Vapore di Milano

di Redazione

8 marzo 2014 – Lisetta Carmi ha novantanni. Appena compiuti. Un’anima inafferrabile, reincarnata cinque volte nell’arco di una sola esistenza.
Si può a buon titolo pensare che la fotografia sia stata solo uno dei tanti mondi che Lisetta ha esplorato nell’arco della sua vita, ma è sicuramente la traccia che ha lasciato il segno più profondo. Il suo lavoro non trova facile collocazione nella storia della fotografia italiana, eppure ne è un tassello fondamentale. Scorrono sulle pagine della Storia le sue prime foto, avide e sincere ai “camalli” del porto di Genova, i viaggi in Israele e nell’Olanda dei provos, i suoi ritratti di Ezra Pound come racconto di un attimo, e infine il suo lavoro più controverso, “I travestiti”, pubblicato nell’Italia democristiana del 1972. Un’indagine che si trasforma presto in una condivisione intima e vitale, in grado di dischiudere, senza violarle, le porte di in una realtà sommersa e disconosciuta.

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L’occhio di Lisetta quasi mai appagato e in constante mutamento assieme al suo modo di interpretare la realtà ha esplorato diverse parti del mondo, sempre in bilico tra la denuncia sociale e l’esplorazione dell’umano in tutte le sue forme. La sua capacità di guardare il mondo e di attraversare la vita è come l’occhio del fotografo, che disegna prospettive e angolazioni sempre diverse. Irrequieto e naturalmente incapace di seguire un’unica direttrice per descrivere la realtà intorno a se.

Domenica 9 marzo, alle ore 17.00, Lisetta Carmi e Giovanna Calvenzi, che su di lei hai scritto un libro, saranno ospiti dell’Associazione culturale Polifemo alla Fabbrica del Vapore, per un incontro con il pubblico con té e pasticcini.



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