L’omicidio di Vittorio Arrigoni, documentario di Anna Maria Selini
E’ il 13 Aprile del 2011: Vittorio Arrigoni, attivista e pacifista italiano, viene sequestrato a Gaza da un commando terrorista che chiede, per la liberazione, il rilascio immediato dal carcere dello sceicco salafita Abu al Walid al Maqdisi.
Vittorio Arrigoni, attivista, scudo umano per scelta, giornalista suo malgrado, viene ucciso a Gaza il 15 aprile 2011. Perché proprio lui, si chiede il documentario Vik Utopia, di Anna Maria Selini?
Lui, che a Gaza era arrivato nel 2008 al termine di “un cammino esistenziale” che l’aveva portato a condividere il destino della gente di Gaza anche durante Piombo Fuso. L’autrice ne traccia un ritratto vivido e ripercorre le drammatiche ore del sequestro, l’agghiacciante rivelazione della morte, il blitz compiuto di lì a poco dalle forze di sicurezza, fino al processo – incapace finora di restituire alcuna verità. Mentre le istituzioni italiane si tenevano a distanza di sicurezza.
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Dalle note di regia di Anna Maria Selini: “”Ho conosciuto Vittorio Arrigoni nel 2009 e subito mi è sembrata una persona eccezionale, fuori dal comune. Una specie di creatura letteraria d’altri tempi, che qualcuno ha definito un Don Chisciotte, chi il Che Guevara italiano, chi l’ultimo dei romantici. Semplicemente era un uomo che ha scelto di lasciare tutto per cercare di mettere in pratica i propri ideali. Utopia – come si faceva chiamare su Internet – che si trasforma in realtà, traducendo in fatti concreti quello che per molti sono solo belle parole. E’ per questo che ho sentito il bisogno di raccontarlo ed è per questo, soprattutto, che Vittorio è stato ucciso, il 15 aprile del 2011, nella Striscia di Gaza. Era giusto ricordare quella che, prima di tutto, è stata e resta una grande lezione di vita. Anche nella disumanità più feroce, come ripeteva sempre Vittorio, RESTIAMO UMANI”.