di Diego Zandel, tratto da Osservatorio Balcani Caucaso
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10 aprile 2014 – Ci sono molti modi per affrontare la crisi economica che attraversa l’Europa. Uno di questi è quello greco. Non fa troppo affidamento sui propri governanti né, tantomeno, sulle virtù amministrative di una troika la cui supposta competenza è accompagnata dai vincoli burocratici di una Unione Europea che si muove per schemi rigidi, circoli di potere e predominio tedesco.
No, i greci fanno affidamento su se stessi, singolarmente, da buoni individualisti quali sono, ma in un quadro di forte identità nazionale che dà loro la coscienza di essere un piccolo popolo che ha una grande e complessa storia, e per tanti versi ineguagliabile. Un popolo capace, quando tutto sembra perduto, di tirar fuori la parte più profonda della sua natura: quel senso di eroismo che ci riporta ai 300 delle Termopili, ai patrioti che seppero respingere sul campo l’aggressione italiana di fascista memoria, e poi ammainare la bandiera nazista sull’Acropoli in piena occupazione tedesca.
De Palo chiaramente è andato per le strade a raccogliere testimonianze. “Da un lato, dunque “scrive De Palo “criticità dolorosissime in quanto toccano pelle e carne di semplici cittadini. Dall’altro, il mostro a sei teste della cattiva amministrazione. Quella che ha fagocitato negli anni miliardi di fondi europei, spendendoli in ritardo e male”.
Gli esempi, dalla voragine dei debiti dell’IKA, la cassa mutua pubblica greca, che ormai ha lasciato senza cure fette sempre più larghe di cittadini al divieto di accesso nelle città maggiori di auto diesel “in questo modo incoraggiando l’acquisto di auto a benzina che oggi sono diventate un lusso con la verde a 2 euro”, ai tagli dei finanziamenti pubblici per la cultura a cominciare da quelle istituzioni storiche che erano il vanto del paese. Con tutti i risvolti del caso, di quanti, come i neonazisti di Xrisi Avghi, strumentalizzano la situazione per aumentare il proprio consenso tra la popolazione soffiando sul fuoco dell’odio razziale, della contrapposizione violenta che non esita a parlare di forni crematori per gli extracomunitari ed altre crudeltà del genere. Posizioni estreme puntualmente documentate “da un regista greco che ha seguito nell’estate del 2012 per quasi un mese i membri di Alba dorata, durante le fasi pre elettorali, registrando comizi, visite nei mercati rionali, progetti e dichiarazioni” e trasmesse dal canale televisivo britannico Channel 4 . Naturalmente, a tutto ciò si contrappongono i racconti di umanità solidale e di iniziative come, ad esempio, solo per dirne una, della “scuola serale di Heraklion a Creta (che) ha pensato di creare un’agenzia di reclutamento per studenti disoccupati, in collaborazione con l’Associazione di Commercio e associazione Albergatori” attivando anche un salvadanaio per gli studenti bisognosi.