#ELEFANTIAMILANO

Determinati, decisi, discreti poco viste le dimensioni. Stanno arrivando a Milano con una marcia a tappe che per ora rimane avvolta nel mistero. Eppure non dovrebbero passare inosservati, per stazza, rumorosità e perché là dove c’è un bosco son capaci di trasformarlo in pianura.

di John Zarko

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Da qualche giorno circola in rete un hashtag divertente #elefantiamilano. Il sito di riferimento, www.makemusicmilan.it non fornisce altre notizie se non fotografie di persone cui sono spuntate come d’incanto orecchie da elefante, con l’hastag ripetuto a mo’ di mantra.

L’unica nota che si apprende dalla pagina facebook è quella che ci riporta molto indietro nel tempo, fino alle guerre puniche.

Centinaia di elefanti vennero fatti arrampicare da Annibale che scavalcò le Alpi per cogliere i nemici di soppiatto. Decine e decine di elefanti, ma al traguardo, come dicono i libri di storia, ne arrivarono solo 37. Mentre le cronache non riportano se non in un frammento una frase ancora oscura per gli studiosi, sulla quale torneremo, non prima di terminare lo spaccato storico.

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Non ci sono prove certe, dicevamo, del percorso seguito da Annibale. Qualcuno parla del Monginevro, altri del Piccolo San Bernardo. Gli studiosi moderni propendono però per il colle di Clapier, nel Moncenisio, con discesa su Segusium, l’attuale Susa. La marcia che possimao quindi definire in appoggio al movimento contrario all’alta velocità, meglio a dorso di elefante tutto sommato, deve essere stata eccezionalmente veloceù: ‘appena’ tre o quattro giorni. Qualche recente curiosità aiuta a capire il valore dell’impresa: prima un inglese che fallì, poi un noto domatore italiano, Darix Togni, hanno rifatto il percorso con qualche elefante, rischiando di sfracellarsi. E Annibale di elefanti ne aveva a decine, alla testa di un intero esercito.

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Ecco perché la notizia che è sbucata in rete ha scatenato la curiosità del mondo dell’Accademia: il più grande raduno di elefanti, come se i grossi e grandi pachiderma avessero stabilito attraverso un codice di ritrovarsi sotto le guglie del duomo proprio il 21 giugno. Grande curiosità in città, le autorità comunali hanno predisposto dei siti appositi per la sosta. L’ex vicesindaco De Corato ne ha approfittato per addossare la responsabilità del raduno al sindaco Giuliano Pisapia, affermando che non risulta alle opposizioni che siano stati richiesti i permessi necessari per un gruppo di animali che non ha esitato a definire ‘nomadi’.

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Intanto cresce la simpatia verso il 21 giugno: sono molti gli inviti alla cittadinanza per realizzare uno scatto fotografico con le mani a guisa di grandi orecchie, in maniera da accogliere festosamente i pachiderma in città.

Un invito da raccogliere. Q Code Mag ci sarà.

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