I governativi in marcia verso le città ribelli, dove i filorussi innalzano barricate. Tensione alle stelle, la diplomazia in affanno
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di Stefano Nobili, tratto da EastJournal
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17 aprile 2014 – I centri urbani dell’ Ucraina orientale, Izyum, Barvinkovye e Slovyansk (160 chilometri dal confine russo) , vedono transitare sul territorio decine di mezzi corazzati, elicotteri, camion militari e pullman di truppe governative ucraine in divisa nera che fanno minacciosamente ronda in attesa delle indicazioni di Kiev.
Le milizie filo-russe stanno occupando i luoghi pubblici, la polizia e altri edifici amministrativi in almeno nove città dell’Ucraina russofona, nella zona orientale del Paese, rivendicando una più ampia autonomia e legami più stretti con la Russia.
Gli eventi che hanno visto protagonisti i filorussi occupare sedi degli uffici governativi, nonché l’aeroporto di Kramatorsk, agitano le file di militari ucraini guidati dal comandante Krikov, mentre da Mosca Medvedev esprime speranze su possibili ripensamenti di Kiev: “Mi auguro che le autorità ucraine usino abbastanza cervello per impedire una ulteriore escalation del conflitto nella parte orientale del Paese. L’Ucraina è sull’orlo della guerra civile ed è spaventoso”, riporta l’agenzia stampa Reuters.
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La Russia ha ancora decine di migliaia di soldati lungo il confine orientale dell’Ucraina, stanziati durante le spedizioni nella penisola di Crimea. I servizi di sicurezza ucraini hanno identificato come leader dell’operazione filo-russo a Slovyansk un agente segreto russo di nome Igor Strelkov, a testimonianza del fatto che si vocifera un reale coinvolgimento dell’intelligence del Cremlino dietro gli insorti filorussi.
Botta e risposta Kiev-Mosca
Il presidente in carica dell’Ucraina, Oleksandr Turchynov, ha dato alcuni dettagli della ‘operazione antiterrorismo’ al parlamento di Kiev, affermando la lealtà dell’operato delle truppe ucraine, a differenza della Russia che sponsorizza i movimenti dei separatisti orientali.
“La Russia vuole l’intero sud ed est dell’Ucraina”, ha detto Turchynov, aggiungendo che le operazione di governo sono mirate a “difendere i cittadini ucraini, per fermare il terrorismo, fermare il crimine e fermare i tentativi di strappare pezzi del nostro Paese”.
I governi occidentali accusano Mosca di fomentare disordini in Ucraina orientale e temono che ogni spargimento di sangue potrebbe essere utilizzato come pretesto per una invasione russa, il che prefigurerebbe la ripetizione degli eventi accaduti in Crimea poche settimane fa. Mosca ha messo in guardia Kiev dall’uso della forza contro i manifestanti filo-russi, intimando misure e provvedimenti più duri al livello non solo diplomatico. “L’uso della forza sarebbe sabotare l’opportunità offerta dai negoziati di Ginevra”, ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
Dal punto di vista energetico l’Ucraina ha fatto affidamento per anni sulle forniture di gas a buon mercato provenienti dalla Russia, che ora ha nettamente aumentato le tariffe, oltre a rivendicare un enorme credito legato alle concessioni passate. Sulla scia delle minacce di Mosca, la società di servizi tedesca RWE AG ha affermato che la Germania ha iniziato la fornitura di gas all’Ucraina attraverso la Polonia, e potrebbe arrivare a vendere fino a 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno.
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