La musica della settimana – 11

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Nell’enorme flusso di informazioni che ci investono ogni giorno, le parole sono importanti, e le notizie pure.
Per fare ordine in questo magma continuo, ogni settimana Q Code Mag selezionerà sette storie per fare un po’ di ordine, per riassumere i momenti che meritano più di altri. Per fare il punto.
E visto che la musica è il veicolo migliore, ognuna di queste sarà accompagnata da una canzone che la rappresenta, che ne descrive l’essenza.
Per fare ordine, per essere ricordata. Per mettere un punto e andare a capo.[/note]
[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/12/IMG_1659.jpeg[/author_image] [author_info]a cura di Alessandro Tibaldeschi. Ultra trentenne pentito, giornalista musicale, speaker radiofonico in pensione, dopo una carriera iniziata a diciassette anni e finita per sopraggiunta paternità. Padre di una bellissima bambina e compagno innamorato. Amante del gelato e della birra artigianale, tifoso della Pro Vercelli, si sveglia ogni mattina con qualche canzone strampalata nelle orecchie. Non canta sotto la doccia, ma non si tira indietro su quelle di Peppa Pig e dello Zecchino d’Oro per dovere familiare. QCode gli ha dato l’arduo compito di commentare in musica le notizie della settimana. Riusciranno i nostri eroi?[/author_info] [/author]

 

dal 7 al 14 aprile 2014

 

 

Skap – Intifada

“Quando non hai le spalle al muro, raccogli un sasso da terra e lo lanci” dicevano a proposito dell’Intifada.
A quell’epoca i palestinesi avevano – e hanno ancora – le spalle al muro, e non avevano altra scelta che lanciare pietre.
Certo, in Veneto la situazione è ben diversa, e le avvisaglie anche, ma resta il fatto che la rabbia della gente c’è e si sente.

Regione sull’orlo di una crisi di nervi, di Samuel Bregolin

 

 

Articolo 31 – Fotti la censura

Era il primo disco degli Articolo, e Ax e Jad erano due ragazzini. Avevano quindi quello spirito battagliero che hanno un po’ tutti quando sono giovani.
Chissà cosa pensava allora il giovane Ax di chi faceva il giudice in un programma canoro sulla Rai.

Non mangiatevi le parole, di Angelo Miotto

 

 

The Rolling Stones – Paint it Black

Di ogni guerra, le vittime non sono mai i responsabili. Quelli se ne stanno in tv a dire che il loro cuore è vicino alle famiglie dei caduti e bla bla bla.
Le vere vittime sono quelle che con la guerra non hanno nulla a che fare. Indifese, sole, senza voce.

Non esistono poteri buoni, di Christian Elia 

 

 

The Sex Pistols – My Way

Visto che si parla anche di Sex Pistols, niente di più punk che sentire Sid Vicious passare con un carro armato sopra Sinatra.

Ex-Jugo: la punk revolution dei pankrti, di Gianluca Grossi, Osservatorio Balcani Caucaso

 

 

Björk – Bukolla

I disoccupati di oggi sono gli stessi del 1977. E c’è un’altra cosa che accomuna i giorni nostri a quell’anno, ovvero il primo disco della piccolissima Björk Guðmundsdóttir.
Tra canzoni scritte apposta per l’undicenne futura star della musica elettronica, anche tre cover tra cui questa Bukolla, ovvero Your kiss is sweet di Stevie Wonder, altro fenomeno fin dalla più tenera età.
Vediamolo come un segno di speranza per il futuro, che i nostri figli crescano nel lavoro e, quindi, nella democrazia.

Lavoro è democrazia, di Cora Ranci

 

 

Lando Fiorini – La società dei magnaccioni

Chè tanto siamo un po’ tutti così. Baci baci.

30 centesimi, di Qlaus

 

 

Bandabardò – Se mi rilasso collasso

Attenzione, concentrazione. Ritmo e vitalità.

Electrolux, ancora nessuna vittoria, di Antonio Marafioti

 



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