Cinque minuti di applausi e delegati in piedi a Rimini, congresso nazionale del Sap, sindacato autonomo di polizia. Entrano in sala tre dei quattro assassini di Federico Aldrovandi, ucciso il 25 settembre del 2005 mentre tornava a casa. Aveva 18 anni e, dopo aver incontrato gli agenti, 54 lesioni sul corpo. Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani sono stati accolti da una standing ovation, Monica Segatto non c’era. I quattro sono stati condannati in via definitiva, tutti reintegrati in servizio dopo aver scontato sei mesi di carcere o domiciliari e con i restanti tre anni di pena indultati.
di Angelo Miotto
Ribrezzo. Ha detto Patrizia Moretti, la madre di Aldro. Orrore, ha detto Lino, il padre di Aldro.
E mancano le parole guardando la foto di poliziotti che si spellano le mani e si alzano in piedi per solidarietà di corpo con tre dei quattro assassini di Federico Aldrovandi.
Tre anni e sei mesi per una vita estirpata, tre anni indultati e la divisa ancora cucita addosso, ma – si affrettò a dire la ministra Cancellieri – solo con funzioni amministrative.
Vergogna, dolore, voglia di abbracciare Patrizia e Lino conosciuti un anno dopo l’omicidio, accolto nella loro casa con gentilezza e dignità, i loro ricordi, la sete di giustizia. Un pranzo insieme e poi la manifestazione: Verità, grido il tuo nome.
Cinque minuti di applausi. Sgomento, poi rabbia. Quale Stato permette che una divisa della sua polizia possa tornare addosso a chi si è macchiato di un fatto del genere? Perché non riusciamo a toglierla, strapparla quella divisa, a chi si fa scudo di un costume del potere per picchiare, sparare, uccidere?
Quanto dovranno ancora subire in quella casa senza un figlio? In quelle case, senza i loro figli le loro figlie?
Gli insulti da Giovanardi al Coisp, il Sap, uomini e donne capaci di offendere la dignità umana, di rendersi disumani, non nostri simili.
Chi si dice democratico, nel palazzo, non si limiti alla denuncia sdegnata. Troppo facile, non basta lo sdegno. Restituiscano quel che devono a quella famiglia e, in fin dei conti, a tutti noi. #Vialadivisa. Numeri identificativi sui caschi. E una profonda riforma nei corpi di polizia.
Non dimentichiamo. Da Genova a Ferrara, Firenze, Milano, Roma…
La nostra solidarietà e un umano, forte abbraccio alla famiglia di Aldro.
Sentitelo forte; sempre insieme a voi.
.
Sosteneteci. Come? Cliccate qui!
.
Pingback: L’omicidio di Stefano Cucchi e il sindacato di polizia | Q CODE Magazine