Di Jim Jarmush, con Tilda Swinton, Tom Hiddleston, John Hurt, Mia Wasikowska
Nelle sale dal 15 maggio
Di Irene Merli
19 maggio 2014 – Adam ed Eve (ma guarda?) si amano da secoli. Lui, capelli lunghi da rock star decadente e abiti neri, vive a Detroit, una delle capitali della musica ma anche del capitalismo in macerie, e compone pezzi elettronici tra chitarre d’epoca. Lei, bionda e diafana, vive a Tangeri, tra stoffe orientali pregiate, libri in ogni lingua, e passa le notti al Café Mille et une nuit, in amabile compagnia dell’annziano Christopher Marlowe. Marlowe? Ma non era il rivale di Shakespeare, morto nel XVI secolo?
No, perché Adam, Eve e Christopher sono vampiri. Colti e bellissimi, si nutrono di sangue acquistato illegalmente negli ospedali e si muovono solo di notte, dotati di guanti e occhiali neri, cercando di farsi notare il meno possibile. Dall’alto della loro immortalità, mentre sorseggiano il liquido inebriante color rubino da coppe di cristallo, osservano la misera condizione di quelli che vivono di giorno, usano e gettano, inquinano, si combattono essenzialmente per il dio denaro.
Quelli che anno perso sguardo, gusto e rispetto del mondo che abitano. Il collasso è arrivato a un punto tale che disprezzano anche i pionieri della scienza: ancora discutono di Darwin! Non per nulla i vampiri di Jarmush chiamano zombie i pericolosi umani, e li frequentano solo se costretti, per procurarsi sangue o oggetti particolari.
Ma nella loro vita c’è un problema: Adam sta sprofondando nella malinconia. Così tocca a Eve, più forte e solare, intraprendere il lungo viaggio rnotturno per raggiungere il partner che accompagna per l’eternità. Un viaggio tra le tenebre che non poteva mancare in un film di Jarmush. Riuniti, i due amanti si guardano con passione, danzano, leggono e dormono finalmente in pace uno tra le braccia dell’altra.
A turbare il loro invidiabile ménage arriva però la sorella di Eve. Giovane e corrotta (viene da Los Angeles, la centrale degli zombies), calpesterà le loro regole di vita e li costringerà a rifugiarsi tutti e due a Tangeri, dove però il sangue giusto, non contaminato, scarseggia.
In pericolo per la prima volta, Adam e Eve riusciranno a cavarsela trovando in piena complicità una via drastica e antica per sopravvivere. E così facendo, ci regalano uno dei finali più’ divertenti visti quest’anno.
Jarmush è tornato? Sì, e alla grande, firmando un film intelligente, ironico, che trasuda passione e bellezza. Un film che è un’appassionata dichiarazione d’amore per la vita e l’arte, una ballata punk romantica, una critica a un modo di vivere consumistico e inconsapevole. Solo gli amanti sopravvivono non e’ un titolo a caso, ma il senso profondo del film, che scherza con snobismo divertito solo sui nomi in codice.
La musica accompagna poi lo scorrere della narrazione rendendo più intensa la visione, senza mai disturbare. È tutta composta dalla band del regista, per chi non avesse la pazienza di aspettare i titoli di coda. E per chi ama davvero il cinema, sarà difficile dimenticare inquadrature di rara cura e bellezza, come quella dello splendido nudo dei due amanti dormienti, e i colori di questo film. Scuri ma mai cupi od opprimenti a Detroit, caldi e dorati a Tangeri. Come scuro è Adam e d’oro Eve.
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