Gli amici, la birra, la piazza, il condominio multietnico. Stanotte c’è l’esordio dell’Italia, ma c’è chi l’atmosfera dei campionati di calcio la vive già da un mese
[author][author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2014/02/carpen.png[/author_image][author_info]di Filippo Carpen. Neolauraeato (leggi disoccupato), svolta le sue giornate pedalando, leggendo e scrivendo (non mentre pedala). Ama la geopolitica, le relazioni internazionali e altre cose noiose; è estremamente sintetico.[/author_info] [/author]
14 giugno 2014 – Non so bene il perché, o meglio lo so ma mi piace creare suspance, quando manca un mese ai mondiali mi rincoglionisco. A poche ore dal calcio di inizio mi sento carico come il telecronista cinese impazzito per il rigore di Totti durante Italia-Australia dei mondiali 2006. Questo per intenderci.
Non so, sarà l’amore per il calcio, le serate sbronzo con gli amici o quell’aria di festa che si respira ovunque ci sia una televisione accesa, ma a me i mondiali mi gasano di brutto.
Tra l’altro qui in via Padova, periferia multietnica milanese, per chi non conoscesse il capoluogo lombardo, ogni partita è un momento di incontro o scontro (dipende dalle birre consumate) difficile da incontrare in altre zone della città. Tra africani, slavi e sud americani il mondiale potremmo giocarcelo al Parco Lambro, che di spazio ce n’è e non dobbiamo neanche distruggere qualche favela.
Dilma, se mi leggi sappi che mi stai simpatica, però con sta storia delle favelas secondo me hai fatto una cazzata.
Polemiche a parte, devo ricordarmi di tenere chiuse le finestre la sera, l’inquilino del primo piano – io sto al terzo – è un brasiliano che griglia come un drago e beve come Gascoigne e, sarà il clima Mundial, ma in sto periodo è parecchio su di giri.
Ieri l’ho incontrato che tornava dal supermercato con cinque casse di Peroni, «vengono gli amici! mi ha detto, e ho sperato solo che il Brasile non vinca i mondiali perché il cortile condominiale potrebbe trasformarsi nel Maracanà.
A proposito secondo me i mondiali li vince… ehm… no, in realtà non ne ho idea, perché ci sono un bel po’ di squadre cazzute e l’Italia secondo me non è tra queste (dai non fate quella faccia, oh magari mi sbaglio!).
L’importante è fare meglio del 2010, anche perché fare peggio è difficile, uscimmo alla fase a gironi al cospetto delle corazzate Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia.Fare meglio del 2006 è impossibile quindi direi che mi accontenterei di una semifinale, che poi il calcio è strano e la palla è rotonda e soprattutto “Rigore è quando arbitro fischia”, mitico Boskov, (un grande allenatore che ci ha lasciato pochi mesi fa per chi non seguisse il calcio).
Dove eravamo rimasti? Ah sì… i pronostici. Io punterei forte su qualche nazionale sudamericana, quelle tutte orgoglio e sudore, ma non quelle fighette con Neymar e Messi, troppo facile… quelle tipo Colombia, Chile o Uruguay anche se il mio sogno più torbido sarebbe una nazionale insospettabile come l’Iran in finale con gli Stati Uniti magari, che goduria…
A me i Mondiali piacciono anche per questo, perché ci vedo sempre una sfida nella sfida, di ideali, politici o sociali, un sovvertimento dell’ordine mondiale un… vabbè basta con sta retorica pasoliniana da due soldi.
Tra le europee vedo bene i crucchi (purtroppo), gli spagnoli e la sorpresona Belgio (segnatevelo), le restanti secondo mio modesto avviso faranno da contorno, poi si sa la palla è rotonda e bla bla bla. Ecco insomma volevo solo farvi sapere come mi eccitano i mondiali, poi è chiaro che ci sono cose molto più importanti nella vita, ma in questo mese so già – Silvia perdonami – (Silvia è la mia ragazza) che mi stuzzicherà di più Giappone-Grecia, il 19 alle 24 ora italiana.
Brevissimo inciso: ragazzi ve lo dico per informazione, non siete obbligati a guardarle tutte, insomma fate voi, potete stare anche con la vostra ragazza che vi porterà al cinema a vedere Maleficent, una merda tra l’altro, o in alternativa fare un salto in colonne, che con ‘sto caldo e l’ammasso di gente che c’è è quasi meglio Maleficent, quasi ho detto.
Oppure Nigeria- Bosnia Erzegovina del 21 sempre a mezzanotte – raga lo so… l’orario è sbatti ma ricordatevi che le alternative costano soldi fatica e sudore… tanto sudore -.
Vi voglio lasciare con questa canzone che mi carica come quando Fabio Caressa urla ingrifato: “CANNAVARO, CANNAVAROOO!”
(Questo link è Caressa che urla, la canzone ve la metto sotto).
Ciao raga, buon mondiale e che l’imparzialità di Byron Moreno o Nishimura sia con voi!
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