Il 2 luglio dalle 19,30 all’una, su un barcone attraccato sul Tevere, Babelmed e il CMCA di Marsiglia presenteranno quattro pellicole girate in Egitto, Bosnia, Turchia e Spagna. Ingresso libero
di Federica Araco
2 luglio 2014 – Il 2 luglio lo storico barcone sul Tevere della Società Romana Nuoto aprirà i battenti per la prima edizione della Notte del documentario mediterraneo. Quattro lavori di giovani registe e registi, selezionati dal prestigioso Prix International du Documentaire et du Reportage Méditerranéen (PriMed), tracceranno un itinerario cinematografico dall’Egitto alla Spagna, passando per Turchia e Bosnia.
L’evento è organizzato dall’Associazione Babelmed, che dal 2001 pubblica l’omonimo magazine on line in francese, inglese, arabo e italiano, e dal Centre Méditerranéen de la Communication Audiovisuelle di Marsiglia (CMCA), in partenariato con il Caffé dei Giornalisti di Torino e il circolo romano dell’Assemblea dei Cittadini del Mediterraneo (ACM).
“Babelmed dedica da sempre grande attenzione a tutte le produzioni culturali della regione”, spiega Nathalie Galesne, caporedattrice della rivista. “Il nostro sguardo sul Mediterraneo è permeato dai linguaggi più diversi, dall’arte alla letteratura, dal cinema alla fotografia. Il documentario è a mio avviso uno strumento privilegiato per raccontare le realtà, i sogni e i bisogni delle società civili delle due rive sensibilizzando il pubblico in modo diretto e completo”.
La serata si aprirà con la proiezione di Bulaq (26’, 2011, V.O. sottotitolato in italiano), in presenza dei registi Davide Morandini e Fabio Lucchini. La pellicola raccoglie le testimonianze degli abitanti di uno storico quartiere del Cairo, a due passi dalla famosa Piazza Tahrir. In questo fitto dedalo di stradine brulicante di piccole botteghe e vecchi caffé tutti sono in allarme per l’imminente sgombero annunciato da Mubarak che intende radere al suolo le case per costruire alberghi e grandi strutture turistiche e trasferire gli abitanti a chilometri di distanza. Ma le proteste del gennaio 2011 e la possibile caduta del regime accendono nella gente nuove speranze per il futuro.
Il giovane autore Giuseppe Carreri presenterà In utero Srebrenica (54’, 2012, V.O. sottotitolato in italiano), un lavoro che affronta la tragica realtà di molte madri bosniache che hanno perso i loro figli durante la guerra. Il dolore per il drammatico lutto si intreccia con la disperazione causata dalla difficoltà di recuperare i corpi smembrati dalla furia degli aggressori. Durante la notte, nei boschi e nelle campagne fuori città, decine di donne scavano ancora oggi a mani nude nella terra, cercando silenziosamente quel che resta dei loro cari dispersi.
A house for Bernarda Alba (52’, 2011, V.O. sottotitolato in inglese), della spagnola Lidia Peralta Garcia, aprirà la seconda parte della serata. Otto donne di El Vacie, il più grande e antico insediamento rom d’Europa nato nella periferia nord di Siviglia, diventano famose per aver recitato nell’omonimo spettacolo teatrale di Federico García Lorca. Con sguardo curioso, ironico e delicato la regista racconta il percorso che le ha portate dall’emarginazione alla popolarità in un contesto socio-culturale generalmente ostile nei confronti delle comunità rom.
Concluderà l’evento il breve lavoro di Serda Yalin, Mon vélo de rêve (15’, 2009, V.O. sottotitolato in inglese). Insieme ai suoi undici fratelli, il piccolo Abdullah cresce ad Hasankeyf, un importante sito archeologico nell’Est della Turchia, e sa bene che i suoi genitori non possono permettersi di regalargli la bicicletta che sogna di avere. Armato di buona volontà e spirito di adattamento decide allora di comprarla da solo diventano guida turistica.
“Tutti i film in programma sono stati premiati nelle diverse sezioni delle recenti edizioni del PriMed”, commenta Valérie Gerbault, responsabile della comunicazione del CMCA. “ ‘Bulaq’ e ‘Mon vélo de rêve’ sono della Categoria Corto, il documentario su Srebrenica fa parte dell’archivio Memoria mentre quello sulle donne rom è della sezione Arte, Patrimonio e Cultura”.
Nato nel 1995, il CMCA raggruppa televisioni, produttori cinematografici e altri attori del settore nell’area culturale mediterranea. “Mettiamo a disposizione strumenti e strutture per tutti gli operatori pubblici e privati interessati a valorizzare le realtà della regione attraverso opere audiovisive”, spiega Gerbault. “ Anche se la maggior parte delle pellicole che partecipano al nostro premio sono prodotte in Francia e in Italia, per via delle enormi difficoltà di finanziamento che gli autori di documentari incontrano in molti paesi del sud”.
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