Mauro e Marta si sono sposati domenica scorsa a Roma in uno dei primi matrimoni in Italia tra persone affette da sindrome di Down
di Max Cignarelli
@MaxCignarelli
10 luglio 2014 – Oggi voglio fare gli auguri per una vita serena insieme a Mauro e Marta. Alla notizia aggiungo un commento per proporvi un ragionamento che contiene, per me, presupposti importanti. Il fine non è mai la provocazione fine a se stessa, ma quello di invitare a fare attenzione a retorica e luoghi comuni, sempre presenti, quando i protagonisti sono disabili.
Mauro e Marta si sono sposati. Quasi 30 anni lei, quasi 40 lui, domenica scorsa hanno deciso dopo dieci anni di fidanzamento e due anni di convivenza di coronare il loro sogno d’amore e di convolare a nozze. Il matrimonio di Mauro e Marta è uno dei primi in Italia fra due persone con sindrome di Down.
La cerimonia, celebrata domenica scorsa a Roma, è stata raccontata sui social network dall’Aipd, l’Associazione italiana persone down con alcune foto del matrimonio e un video, registrato qualche giorno prima, in cui i due protagonisti raccontano la loro storia e esprimono tutta la loro gioia e tutta la loro consapevolezza rispetto al grande passo che hanno scelto di compiere.
Se non si sposano tra loro down, con chi dovrebbero sposarsi? Spero non sia questo il pensiero di qualcuno.
Questa notizia del matrimonio tra due persone affette da sindrome di Down, peraltro con gli inevitabili commenti e reazioni, ahimè, retoriche e l’immancabile intervento della associazione di riferimento, non deve però rafforzare l’idea in alcune persone senza handicap e anche disabili, che i fidanzamenti e matrimoni devono avvenire solo e per forza tra persone con handicap, in questo caso down!
Anche una persona disabile deve sentirsi libera di innamorarsi di chi vuole, di una persona disabile , come di una non disabile.
Spero e credo che queste 2 persone si amino davvero.
La mia vuole essere solo una precisazione che faccio nella speranza di evitare il permanere di luoghi comuni e di pensieri sbagliati.
Quando c’è attrazione e affetto tra due persone non importa se l’altro non è disabile. Anche per una persona disabile, la libertà di poter scegliere il o la fidanzata, il o la sposa deve trovare piena espressione.
Se si vuol bene ad una persona, non importa se questa sia disabile o senza handicap.
Concetti ovvi, ma non ancora, purtroppo , chiari neanche ad alcune persone con handicap.
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