James M. Cain, lo scrittore delle passioni

Di recente è stato pubblicato, per le edizioni Isbn, La falena, opera del 1948 e considerata dallo stesso scrittore il suo capolavoro


di Agostino Matranga

 

20 luglio 2014 – James M. Cain (1892-1977) al pari di Chandler e Hammett è uno dei grandi del genere noir americano. Suoi sono alcuni dei titoli che hanno appassionato generazioni di lettori: da Il Postino suona sempre due volte del 1934, da cui prima Tay Garnett, nel 1946, e poi Bob Rafelson, nel 1981, hanno tratto l’omonimo film con un’indimenticabile interpretazione di Jessica Lange e Jack Nicholson; a Luchino Visconti con Ossessione (1943), Billy Wilder con Double Indemnity del 1944 (La morte paga doppio) e Michael Curtiz con Mildred Pierce (Il romanzo di Mildred) del 1941 e che recentemente è diventato un serie televisiva tv diretta da Todd Haines.

Che il cinema si sia così interessato alla narrativa di Cain è presto detto: le sue trame sono forti e coinvolgenti fin dalle prime battute e la sua caratterizzazione dei personaggi, in particolare i protagonisti, sempre attenta ad analizzare la natura umana. Uno scrittore di genere, certo. Ma un grande scrittore capace di raccontare l’azione e descrivere le passioni che la determinano.

 

fal3d

James M. Cain, La falena, Isbn Edizioni, 358 pp., 19,90 euro

Di recente è stato pubblicato, per le edizioni Isbn, La falena, opera del 1948 e considerata da Cain il suo capolavoro, forse perché con questo romanzo l’autore ha voluto travalicare i limiti del noir e cimentarsi in un romanzo di formazione.
È la storia di Jack Dillon, bambino prodigio per la qualità della sua voce, che però nell’adolescenza si guasta, precludendogli un futuro assicurato. Futuro che viene travolto dalla crisi del ’29 che brucia tutti i suoi risparmi – guadagnati con il canto – e lo induce a reinventarsi in mille modi: sarà giocatore di football, prima dilettante poi professionista, impiegato d’albergo, clochard, piccolo malfattore, operaio e manager di un’impresa petrolifera, ufficiale durante la seconda guerra mondiale con il grado di maggiore.
Attraversiamo così la storia americana dei primi cinquant’anni del secolo scorso, e con la lunga focalizzazione sulla grande depressione – che ricorda un po’ Furore di Steinbeck, romanzo comunque di altra portata – ci riconduce al mito americano: l’uomo che, nonostante un destino avverso, non si perde mai d’animo e combatte per la propria affermazione fino a vincere.
Jack Dillon, il protagonista, è di questa tempra, ma è anche un inguaribile romantico che si innamora della ragazza sbagliata, di Helen, la sorella della sua promessa sposa, che ha solo dodici anni ed è dunque irraggiungibile. Decide quindi di prendere il largo, ma Helen rimarrà sempre nel suo cuore: un perenne fantasma che lo accompagnerà nelle innumerevoli vicissitudini della sua vita.
Una trama fin troppo ricca, che in alcuni passaggi può sembrare un po’ prolissa e artificiosa, ma che comunque coinvolge il lettore fin dalle prime pagine e lo immerge in una narrazione che, per il suo ritmo incalzante, favorisce l’identificazione con il protagonista e l’attesa per lo sviluppo degli eventi. Insomma se arrivate a pagina 20, le altre 338 le leggete d’un fiato.

.


Sosteneteci. Come? Cliccate qui!

associati 1

.

.



Lascia un commento