Un minuto d’estate/1

Abbiamo fatto un gioco. Raccontare in un minuto suggerimenti di svago o letture o altro per questa estate che si sta consumando.

Angelo Miotto
@angelomiotto

 

L’11 luglio il Q Code Café si è aperto al pubblico nello spazio Polifemo Fotografia di Milano. Redattori, collaboratori e pubblico potevano intervenire. Un cronometro per tenere il tempo e un campanello da concierge per stroncare i logorroici. Pubblichiamo il risultato del gioco e il video volutamente ‘live’ dell’intervento di quella sera. Se volete giocare, con un video o con suggerimenti, scriveteci sulla pagina facebook o postate lì il vostro video, ma attenzione, tutto in un minuto!

Ecco il mio minuto.

 

Riassumendo:

No, i giorni del’arcobaleno, Pablo Larrain ci rtacconta la campagna di propaganda delle opposizioni cilene nel 1988 quando il dittatore Pichet convocè un referendum che avrebbe dovuto concludersi con un plebiscito (la novella di Antonio Skarmeta da cui è tratto il film si intitola proprio così ‘El Plebiscito’), ma che avrà un esito ben differente. Film che ricorda, ma soprattutto che ci dice che si deve cambiare modo di comunicare, mantenendo forti i contenuti, se si vuole arrivare a colpire l’immaginazione delle persone.

David Lang, The Passing Measure. Un album del compositore newyorkese, fodatore dei Bang On A Can, prestigiodsa realtà della scena della classica contemporanea globale. Ho scelto questa musica perché Lang con un solo accordo e 43 striumenti a disposizione costruisce una atmosfera che vuole contrapporsi a una fruizione sempre più frastagliata della musica dove ance il ritmo si palsma su accelerazioni spesso inutili. Recuperare il senso del tempo necessario, dilatarlo, anche, per perdersi dentro. Un vero e proprio trip, provate.

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Jean Giono. L’uomo che piantava gli alberi. Edizone Salani. Una storia metaforica, che dice che con la tenacia si può tutto, anche senza dover apparire come i personaggi da copertina di Time. Un uomo in silenzio e con costanza piantuma una vasta area nella provenza francese. Gesti che hanno a che vedere con le mani, la terra, la schiena e una vita semplice. Con un risultato eccezionale, fatto di migliaia di abbracci di fronde rinate.

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