Al camping resistente No MUOS

Il 9 agosto il Coordinamento regionale dei movimenti No MUOS manifesta contro il mega sistema satellitare impiantato nel cuore della Riserva naturale della Sugherata. Nonostante le intidmidazioni

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2013/07/149443_1453084330719_6152780_n.jpg[/author_image] [author_info]di Alessio Di Florio, da Chieti. Attivista di varie associazioni e movimenti pacifisti e ambientalisti abruzzesi e responsabile locale dell’Associazione Antimafie Rita Atria e di PeaceLink – Telematica per la Pace. Collaboratore delle riviste Casablanca – Storie dalle Città di frontiera, de I Siciliani Giovani, di Libera Informazione e di altri siti web che si occupano di pacifismo, denunce ambientali(tra cui speculazione edilizia, gestione rifiuti, tutela delle coste, rischio industriale e direttive SEVESO), diritti civili, lotta alle mafie e altre tematiche[/author_info] [/author]

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7 agosto 2014- Torna in piazza il movimento No Muos: sabato 9 Agosto, evento preceduto da un “campeggio resistente” che durerà una settimana (partendo 3 giorni prima della manifestazione per concludersi 3 giorni dopo), a Niscemi si svolgerà nuova manifestazione contro il mega sistema satellitare dell’esercito USA. Gli “eredi morali” di Pio La Torre e del movimento contro i missili a Comiso non si arrendono all’avanzare della costruzione del Muos e, fino all’ultimo, promettono che la Sicilia non si arrenderà e continuerà la mobilitazione in difesa della Riserva Naturale della Sughereta.

Per gli attivisti e le attiviste questa non è soltanto una vertenza territoriale, ma ha un respiro internazionale “in questo momento – dichiarano dal Coordinamento – nel quale a Gaza, in Siria, in Ucraina e in Libia conflitti stanno martoriando i civili, mostrando chiaramente come intere popolazioni soffrano in maniera drammatica le politiche di guerra dell’occidente, col rischio di continuare a trascinare l’Italia in criminali e costose missioni umanitarie alimentando la spregiudicata e inaccettabile militarizzazione dei nostri territori, delle nostre vite e del Mediterraneo” sempre più “gigantesco cimitero di migranti a causa delle politiche razziste della fortezza Europa”. Il Coordinamento Regionale dei comitati No Muos ha denunciato nei giorni scorsi che il presidio permanente di Niscemi è stato devastato da un raid vandalico, un atto che “sembra rappresentare un chiaro messaggio intimidatorio” a pochi giorni dal campeggio e dalla manifestazione”.

La vigilia è stata contrassegnata anche dal divieto di dimora indirizzato a 29 attivisti del movimento No Muos. L’avvocato Goffredo D’Antona, che cura l’assistenza legale di 2 dei 29 attivisti (oltre che di Nadia Furnari e dell’Associazione Antimafie Rita Atria), ha evidenziato che nel provvedimento si tenta di criminalizzare “soltanto alcune associazioni pacifiste, ambientaliste e antimafia” (No Tav, No Dal Molin, No Radar Sardegna, No Discariche, No ponte, No Triv e l’Associazione Rita Atria) aggiungendo che “i lavori dell’impianto di antenne satellitari sono ancora sub iudice: nei prossimi mesi potrebbero essere definiti illegittimi se non addirittura illeciti dai Giudici amministrativi e da quelli penali. Questo è un aspetto che passa troppo spesso in secondo ordine”. Ma, sottolinea il legale “al corteo erano presenti però ben più associazioni, i boy scout, diversi sindaci, partiti e movimenti politici. Perché poi citare l’associazione antimafie Rita Atria e non Libera?”.

Durissima l’Associazione Antimafie Rita Atria che denuncia il “non troppo velato avviso all’associazione” e a Nadia Furnari, referente “per il No al MUOS”. Già nel febbraio scorso Nadia aveva ricevuto un avviso di garanzia per “essersi, in concorso con altri, introdotta arbitrariamente in un luogo ove l’accesso è vietato nell’interesse militare dello Stato”. Un avviso di garanzia che secondo l’Associazione assumeva un “connotato intimidatorio”. In quell’occasione l’Associazione affermò di “rimandare politicamente al mittente l’avviso” perché “se si parla di “intrusione abusiva” questa va contestata a chi, abusivamente, si è introdotto, fin dagli anni ’90 all’interno di una riserva naturale, la Sughereta di Niscemi, violentandola e stuprandola con la costruzione di una base militare prima e con l’installazione del MUOS. Si tratta di una riserva naturale di interesse Comunitario (SIC) la cui tutela è garantita dalla Costituzione Repubblicana italiana e dallo Statuto speciale della Regione Siciliana; Costituzione e Statuto che sono diventate carta straccia davanti alle evidenti complicità istituzionali nazionali e regionali”.

Adesso, alla vigilia della manifestazione, l’Associazione si ritrova citata nei provvedimenti a carico dei 29 attivisti raggiunti dai divieti di dimora. Nadia Furnari e tutta l’Associazione Antimafie Rita Atria hanno rivendicato con orgoglio l’attivismo No Muos e “a tutti i movimenti che dicono NO ai progetti di morte e di distruzione e SI all’autodeterminazione dei popoli e SI al diritto alla VITA!”. Movimenti che oggi rappresentano la “storia della Resistenza italiana” in un Paese “solerte nel reprime chi invece dovrebbe essere insignito della medaglia al valore civile per il tentativo di fermare a mani nude uno strumento di morte”, un “Paese di burattinai” e “se esistono i burattinai è perché il mercato dei burattini è florido”.

 

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