“Altrettanto importante – secondo Gonnella – è che si arrivi presto alla nomina del capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Un capo che parli la lingua della legalità, della dignità e della non violenza affinché casi come quello avvenuto nel carcere di Rossano Calabro negli ultimi giorni – e denunciato da una deputata del PD – dove persone erano costrette a vivere in isolamento tra i loro escrementi non si verifichino più”.
Nelle settimane scorse Antigone aveva predisposto dei modelli per la presentazione delle istanze di ricorso per chi ha subito un trattamento inumano e degradante perché costretto a vivere in una cella con meno di 3 mq. di spazio. I ricorsi possono essere presentati sia da chi è ancora detenuto sia da ex detenuti.
Ricordiamo che la legge prevede uno sconto di pena di un giorno ogni dieci scontati in celle con meno di 3 mq. di spazio e un risarcimento di 8 euro al giorno per chi non è più in stato di detenzione. Nei modelli di ricorso presentati da Antigone c’è anche quello diretto ad ottenere l’interruzione dello stato di detenzione inumana e degradante per questioni legate al sovraffollamento, laddove attualmente esistente.
I modelli sono sul sito di Antigone: www.associazioneantigone.it