Quegli insospettabili scrittori di fiabe

Le incursioni nella letteratura per bambini di Ada Gobetti, Elsa Morante, Piero Calamandrei, accanto a “classici” come Rodari, Munari, Pitzorno. Dal Festivaletteratura di Mantova, un percorso tra le fiabe d’autore italiane.

 

di Giulia Bondi
@gnomade

 

12 settembre 2014 – Le Fiabe italiane raccolte da Italo Calvino. O la sua letteratura per ragazzi, che poi solo per ragazzi non è, da Marcovaldo alla trilogia degli Antenati. Belle edizioni e riedizioni di Bruno Munari, come Cappuccetto Verde, Giallo e Bianco, di recente ripubblicate da Corraini. Le Favole al telefono di Gianni Rodari, le filastrocche animalesche di Toti Scialoja, i romanzi ormai classici di Bianca Pitzorno.

Sono libri che ci si poteva aspettare di trovare – e c’erano – alla mostra “Il palazzo delle fiabe”, il percorso nella tradizione della fiaba letteraria italiana del Novecento, proposto per il Festivaletteratura di Mantova nell’Atrio degli Arcieri del Palazzo Ducale.

Poi, tra un’illustrazione e un pop up, tra gli oltre trecento titoli in consultazione, ecco spuntare i cosiddetti “insospettabili”: autori la cui produzione fantastica, o per ragazzi, è in genere poco conosciuta al lettore comune: da Alberto Moravia a Luigi Capuana, da Tommaso Landolfi al pittore Mario Sironi nelle vesti di illustratore.

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Ada Gobetti, antifascista e resistente, pubblica nel 1963 con Einaudi la “Storia del gallo Sebastiano ovverosia Il tredicesimo uovo”. Il costituente Piero Calamandrei è autore con Sellerio di “La burla di primavera con altre fiabe, e prose sparse”. La poetessa Vivian Lamarque racconta nella “Bambina che mangiava i lupi” la storia di una bambina di nome Bambina e della sua gallina di nome Gallina.

Non mancano splendidi disegni di Emanuele Luzzati, un’edizione illustrata del “Fuoco nel mare” di Leonardo Sciascia, “Le straordinarie avventure di Caterina” di Elsa Morante pubblicate da Einaudi, “Miss Galassia” di Stefano Benni, le “Novelle della nonna o fiabe fantastiche” di Emma Perodi. Non meno interessante la parte storica, con le scansioni di libri rari e di inizio secolo, incluso un “Pinocchio fascista” le cui avventure, descritte con orrenda dovizia di particolari, consistono nel somministrare olio di ricino ai nemici comunisti.

Passati i giorni della kermesse letteraria, la mostra curata da Luca Scarlini diventa una proposta di lettura valida per tutto l’anno. Certo, molte edizioni e opere sono esaurite. Ma chissà che non le si trovi facendo un salto, con o senza i bambini, nelle biblioteche della propria città.

 

 

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