Il canto del Bem-te-vi

Il 7 settembre è stato celebrato, in Italia come in altre parti del mondo, il Brasilian Day

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2014/03/Sara.jpeg[/author_image] [author_info]di Sara Lucaroni, @LucaroniS. Nata ad Arezzo nel 1980, giornalista professionista, si è laureata con una tesi sulla metafisica cartesiana. Si occupa di sociale, lavoro, politica, storie di sport. Ha collaborato con Italia7, TV2000 e Globalist. È coautrice di un romanzo sulla disabilità e autrice di due documentari: sull’immigrazione, “Chi siamo noi” e sulla Resistenza, “Diari di Guerra”.[/author_info] [/author]

13 settembre 2014 – Subito dopo la telefonata dal Brasile che la informava della morte del figlio Honorato in un incidente, Maria è uscita sul balcone e ha scritto una canzone, “Il canto del bem-te-vi”. Parla di lui, di quello che è accaduto. E di quella mattina all’alba, in cui ha deciso che ricordare chi non c’è più si deve fare celebrando soprattutto la vita. Dal 2009 Maria Tei, italo-brasiliana che vive da 35 anni tra Umbria e Toscana, organizza il Brazilian Day in Italy, manifestazione che nel mondo ha celebri omologhi, da New York a Sidney passando per Luanda.

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La versione italiana è sconosciuta ai più e vanta numeri minori, ma ha un valore aggiunto: non ricorda solo la festa d’Indipendenza brasiliana, il 7 settembre, dunque la libertà del popolo e la sua autodeterminazione, ma anche le vittime degli incidenti della strada, in un inedito gemellaggio tra Brasile ed Italia. “In genere si organizzano fiaccolate e manifestazioni ‘in memoria’ di chi ha perso la vita. Io ho voluto pensare ad una manifestazione per i vivi, per dire loro di non bere, di non avere comportamenti scorretti al volante. E glielo ricordo con una festa, con il nostro samba e la nostra cultura. Devono capire che ad essere responsabili non si perde nulla, anzi. E’ questo ciò che permette il divertimento, essere vivi”- spiega Maria, che oltre ad Honorato, scomparso a 31 anni, ha altre due figlie. E di ragazzi ad ogni edizione ce ne sono tanti. Dai musicisti dei gruppi di samba che si alternano nei tre giorni di festa, alle ragazze, tra cui modelle e ballerine professioniste, che si esibiscono con i celebri costumi del Carnevale.

Di sponsor italiani non ce sono, in Brasile invece l’associazione a cui fa capo l’evento e che porta lo stesso nome della canzone, ne ha trovati. Maria l’ha voluta con l’obiettivo di aiutare i familiari delle vittime di incidenti sia in Italia che oltreoceano e per sostenere chi non può ad esempio permettersi l’assicurazione dell’auto. “Mi raggiungono non solo amici e appassionati di musica, ma anche tanti brasiliani dal nord Italia e dal centro, che fanno rete e sanno che hanno un’occasione per incontrarsi. Partecipando alla cena con i piatti tipici contribuiscono a questo progetto”. Quest’anno Maria ha finanziato la festa da sola. Spera che in futuro altri partner si aggiungano in modo da renderla un evento nazionale a pieno titolo. Grande come la festa sulla 6th. Avenue.

Intanto la sua canzone figura nel primo album dei “Grupo Pixaim”, band brasiliana che ha deciso di musicarla e che la esegue in festival e serate. “Il giorno nasce/la nostalgia mi straccia il cuore/il tuo sorriso, il tuo sguardo, il tuo abbraccio/però sai sei rimasto vivo dentro di me”. E quando la suonano, succede che ballano tutti.

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