I nati scalzi sono i membri di un gruppo che ha giudicato inutili le calzature. Questo è il loro stile di vita
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di Max Cignarelli
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18 settembre 2014 – Dopo avervi parlato del fenomeno mondiale dello yoga della risata, oggi, in breve, apriremo una finestra su un altro fenomeno sociale che è bizzarro, ma anche piacevole ed interessante da conoscere. Oggi conosceremo i nati scalzi di cui, saltuariamente, si sono già occupati quotidiani, radio e tv.
I nati scalzi hanno una pagina facebook ed un sito la cui prima versione, nel 1999, fu ispirata da un signore genovese che un bel di, decise di esaudire il desiderio di camminare scalzo, tutti i giorni, ovunque egli decidesse di andare. Forse per risparmiare i soldi delle scarpe e delle calze?
Battute a parte, i nati scalzi sono persone che, per motivi di libertà, di contatto naturale con l’ambiente, di salute del piede e benessere fisico generale, hanno deciso di vivere scalzi, in casa e fuori, in qualunque stagione dell’anno.
Personalmente sto scalzo più tempo possibile: mi sento comodo, leggero e libero. Metto le scarpe solo quando esco, prima di tutto, per non sentirmi un barbone e poi perché in autunno e in inverno fa troppo freddo, ma i nati scalzi resistono anche alle temperature rigide dell’inverno. Vanno perfino sulla neve. Io mi sento molto vicino a loro come pensiero. Probabilmente, se imparassi a fregarmene di fare brutta figura, in primavera ed estate uscirei scalzo anche a Milano, ma il freddo no, quello non riuscirei proprio a sconfiggerlo.
Sta di fatto che per me le scarpe rappresentano qualcosa che va usato strettamente per uscire e che vola subito fuori dalla finestra, una volta rincasato. Ovviamente e purtroppo non posso provare il piacere di camminare scalzo e di sentire il beneficio del contatto con la terra, però almeno godo della comodità dello stare scalzo quando sono a casa mia o di parenti ed amici. I nati scalzi ci fanno notare come le piante dei nostri piedi siano coperte da uno strato di cuoio rubustissimo ed elasticissimo che che cambia continuamente colore tradendo la natura dei vari fondi su cui ci siamo mossi.
Alla fine degli anni Cinquanta, inizio anni Sessanta, nel periodo che va da maggio a settembre, nelle campagne o nei quartieri meno abbienti delle città di tutta Europa, si potevano vedere persone scalze, sopratutto donne e bambini.
I nati scalzi, inoltre, ci ricordano che i piedi nudi non sudano, non puzzano, sono sempre asciutti, quindi non esposti all’attacco di funghi o di altri parassiti che prolificano nell’ambiente favorevolmente umido creato all’interno delle calzature. Il piede nudo, infine, è anche in grado di affrontare l’enorme varietà dei terreni presenti sulla terra. Sul loro sito i nati scalzi sottolineano che non vogliono fare proselitismo, che danno tolleranza e la pretendono, che su esso non postano testi ed immagini a sfondo sessuale, erotico, pornografico, né invitano al feticismo. Propongono solo uno stile di vita.
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