La gioconda da toccare

Capolavori riproposti tridimensionalmente per tutti, ciechi e non, a Roma nella mostra del Sant’Alessio. Organtini: “La nostra sfida è convincere chi vede a lasciarsi guidare in un viaggio multisensoriale”. Location, la casa delle Vacanze romane di Audrey Hepburn

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di Eleonora Camilli, Redattore Sociale

 

21 settembre 2014 – Il capolavoro di Leonardo da Vinci arriva finalmente a Roma, in una veste completamente nuova: sarà una Gioconda non solo da vedere, ma anche e soprattutto da toccare, quella che verrà esposta dal 24 settembre prossimo a via Margutta, nella casa che fece da sfondo alle Vacanze romane di Audrey Hepburn e Gregory Peck.
L’iniziativa, unica nel suo genere, è del Centro regionale Sant’Alessio- Margherita di Savoia di Roma, che in collaborazione con il museo tattile Anteros dell’istituto per i ciechi Francesco Chiavazza di Bologna, propone una mostra di grandi pitture tattili. Cinque capolavori del Medioevo e dell’Età moderna riproposti tridimensionalmente per essere “guardarti” attraverso le mani.

Oltre alla celebre Monnalisa di Leonardo, la mostra dal titolo “Apticamente parlando: alla scoperta dell’arte con il senso del tatto”, proporrà la versione in bassorilievo della Nascita di Venere di Botticelli, l’Allegoria della prudenza di Tiziano, Federico da Montefeltro di Piero della Francesca e Lionello d’Este di Pisanello. Opere pensate per le persone non vedenti, ma che il Sant’Alessio mette a disposizione di tutti, lanciando una sfida a quanti vorranno provare cosa significa ammirare un capolavoro spongliandosi della vista, per lasciarsi guidare in un viaggio multisensoriale.

 

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Realizzazione de “La primavera” del Botticelli

La sfida del Sant’Alessio: guardare con le mani le opere più belle di sempre. “A volere questa iniziativa è stato il nostro presidente Amedeo Piva, una persona particolarmente sensibile, che sta aprendo i confini del nostro centro ad attività che vanno oltre quelle statutarie, cioè oltre l’attività di riabilitazione ed assistenza – spiega Antonio Organtini, direttore generale del Sant’Alessio e responsabile della mostra -. Ma quella che vogliamo lanciare è soprattutto una sfida, difficile quasi quanto un doppio salto carpiato. Chiederemo, infatti, alle persone vedenti di fare un’esperienza aptica dell’arte attraverso le nostre guide speciali. Al buio, usando il tatto, dovranno lasciarsi guidare in un viaggio multisensoriale che li porterà alla scoperta di cinque capolavori d’arte. E siamo sicuri che ìn questo modo le persone potranno capire quanto siano state cieche fino a quel momento – aggiunge – Cieca è infatti la modalità di guardare solo attraverso gli occhi, di farsi abbacinare dalle cose, anzichè imparare ad usare bene tutti i sensi che abbiamo a disposizione, a partire dal tatto”.

Obiettivo delll’iniziativa, oltre a quello di educare all’uso integrato dei sensi residui, è infatti anche di aprirsi alla cittadinanza, in una mostra che è davvero diretta a tutti.

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L’arte di tradurre i dipinti in opere tattili: “Non solo fedeltà all’autore, ma anche qualità nella percezione”. La traduzione dei quadri in bassorilievi tattili è stata realizzata dall’Istituo dei ciechi Francesco Cavazza di Bologna attraverso una tecnica artistica molto raffinata. “Quando traduciamo un dipinto dobbiamo assicurare la fedeltà all’originale, ma anche garantire una percezione di qualità alle persone non vedenti – spiega Loretta Secchi, curatrice della mostra e resposanbile del museo tattile dell’ Istituto Cavazza -. La traduzione avviene dunque in modo artigiale e artistico, trattandosi di un’operazione che deve restiturire il valore estetico della forma, ma anche l’accuratezza delle soglie tattili”. Il percorso è lungo e complesso: si tracciano le linee di contorno del disegno di un dipinto, che vengono poi tradotte su un piano di creta e infine si costruiscono i volumi. Ma nel mezzo ci sono tanti passaggi che devono essere eseguiti con grande accuratezza, dall’essiccazione, alla patinatura fino allo stampo in gesso e alla rifinitura dei dettagli.

“Tutto il processo viene testato costantemente da persone non vedenti per valutare la qualità delle soglie tattili – spiega ancora Secchi – così possiamo capire cosa corrisponde realmente e cosa va corretto. Quando il lavoro è terminato si studia il modo in cui l’opera può essere friuta, attraverso una formazione all’esplorazione tattile”. Vienecosì analizzato il modo in cui le mani dovranno avvicinarsi all’opera per poterla ammirare al meglio. A guidare i visitatori, ciechi e non, alla mostra di via Margutta saranno due guide speciali, Luccila e Salvatore.

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I fotosensori

“L’educazione tattile è utile per tutti – aggiunge Secchi -ma la vera funzione non è tanto raccontare ai vedenti quanto è bello toccare un’opera, ma far capire che anche in condizioni di minorazione visiva si possono usare in modo compensativo i sensi che rimangono, senza andare a discapito di una maturità della conoscenza. Solo comprendendo questo messaggio il vedente può riflettere su come usa i suoi sensi, se lo sta facendo con coscienza o si sta adagiando per il fatto che vede. Usare bene la profondità dello sguardo riguarda infatti tutti, chi vede e chi no. Esiste un modo di toccae con gli occhi e un modo di vedere con le mani”.

L’esposizione nella casa delle vacanze romane di Audrey Hepburn. Durante la mostra a via Margutta saranno esposte cinque opere: tre ritratti (la Gioconda, Federico da Montefeltro e Lionello d’Este) oltre alla nascia di Venere di Botticelli e all’Allegoria della prudenza di Tiziano, pensata per un pubblico anche più giovane, bambini compresi. L’intento è infatti anche didattico, la mostra mira all’integrazione scolastica e sociale delle persone con minorazione visiva. L’esposizione si svolgerà nel complesso di via Margutta 51, nel cuore di Roma. La struttura, ( tremila metri quadri di giardino e 73 unità immobiliari) di proprietà del Sant’Alessio, è celebre anche per essere stata immortalata dal celebre film Vacanze romane, con Audrey Hepburn e Gregory Peck, come la “dimora della principessa Anna”.

L’inaugurazione della mostra è prevista per il 24 settembre prossimo. All’evento, oltre ai vertici del Sant’Alessio, parteciperanno la sottosegretaria ai Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni e il presidente del regione Lazio, Nicola Zingaretti. “La mostra La Gioconda in via Margutta’ è un’iniziativa lodevole, che testimonia l’importanza delle Ipab per il sistema del welfare del nostro territorio e ci richiama anche a un tema fondamentale, come quello dell’accesso alla cultura – dichiara Zingaretti-. Nell’emergenza, nell’incapacità di garantire anche i servizi essenziali, rischiamo di dimenticare che anche l’accesso alla cultura e la sua fruizione sono un diritto fondamentale. La cultura e la conoscenza sono elementi determinanti per la piena realizzazione della vita individuale e sociale. Proprio per questo ho voluto che il libro con cui ci siamo presentati ai cittadini del Lazio, il nostro programma di Governo, fosse stampato anche in Braille. Voglio ribadire la volontà della Regione Lazio di lavorare per perseguire l’obiettivo di una piena inclusione sociale, culturale, politica e professionale di tutti i cittadini: dobbiamo usare ogni strumento a disposizione per cancellare disparità, barriere, limitazioni”. L’esposizione resterà aperta tutti i giorni con ingresso libero dal lunedì al sabato, dalle 15 alle 19. All’interno dell’iniziativa sono previsti anche alcuni eventi speciali: per due giovedì successivi (il 2 e il 9 ottobre) saranno presentati i progetti di due importanti organizzazioni, Intersos e Parsec, attraverso le mostre “L’arte come veicolo di pace” e “Il buoio oltre la siepe- gli orti di via Margutta”.

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