Salazar

Ascesa e caduta di un dittatore tecnico, di Marcello Sacco, Besa editore

di Christian Elia
@eliachr

25 ottobre 2014 – Un giornalista entra nella casa del grande vecchio. L’uomo che governa da decenni un Paese dolcissimo e malinconico in riva all’oceano. Il dittatore, ormai, è vicino con il corpo, lontano con la mente. Pur di ottenere l’intervista, il cronista ha accettato di non far domande sulla vita politica attuale. Per un semplice motivo: nessuno ha avuto il coraggio di dire al dittatore che non comanda più lui.

Questa polaroid, allo stesso tempo polverosa e profumata di mare e ginginha, è una delle parti di un racconto che è storia senza essere solo un saggio. Marcello Sacco, ormai a metà tra l’Italia e il Portogallo, vive da anni a Lisbona. Ha scelto di raccontare Salazar, con il tocco delicato del racconto, con la precisione della storia, con la leggerezza dell’aneddoto.

Perché quello che colpisce, di un uomo capace di essere anche feroce, è una sorta di distacco dal mondo che si trova ad attraversare. Hitler, Mussolini, i regimi totalitari, la guerra. Salazar resta ai margini della storia, chiuso nel suo fare da contabile, facendo della dittatura un oggetto quasi noioso.

 

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Ma vissuto da mistico, da militante di fede, da inviato per conto di Dio. Senza mai, però, gli accenti infuocati del predicatore, dell’arruffa popolo, del profeta. La sua visione è un pareggio di bilancio, che fosse vivo oggi sarebbe uno dei curatori fallimentari di cui la troika ha disseminato l’Europa meridionale.

Un libro che si fa leggere con curiosità, grazie all’abilità di narratore di Marcello Sacco, che per Q Code Mag racconta il Portogallo riuscendo sempre a trovare letteratura nella quotidianità. Anche quando si parla di crisi. Ecco, questo libro non corre il rischio di ‘normalizzare’ un dittatore, come fanno i tanti troppi Pansa in giro. Anzi, a tratti, è raggelante, perché l’idea di tecnico, tanto di moda oggi, può avere dei meta significati che finiscono per svuotare del reale significato una dittatura.

Fanno della sottrazione della lbertà, della democrazia, del confronto parlamentare e non una sorta di medicina. E il tecnico è il medico, quello che da un punto di vista scientifico ti convince che l’unico modo per vivere in modo dignitoso sia accettare di smetterla di lamentarsi, di dire la propria, di dissentire.

Prega e obbedisci, taci e segui il capo. Lui sa come farti felice, pensa lui a tutto. C’è chi ha scelto il carisma, chi ha scelto la violenza, altri hanno scelto la normalità. E leggendo il libro di Marcello Sacco finiscono per essere quelli che fanno più paura.

 

 

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