Minaccia taser

Negli Stati Uniti la pistola elettrica al servizio delle forze di polizia ha causato la morte di 864 persone. Con il decreto Alfano verrà introdotta in Italia in via sperimentale

 

di Dario Falcini
@dario_falcini

 

28 ottobre 2014 – “Reefa era un angelo, tutte le cose più potenti che so me le ha insegnate lui”. È per questo che Curtis continua a inondare la sua bacheca di foto dell’amico, scomparso ormai da un anno e qualche mese.
Era l’8 agosto del 2013 e Israel Fernandez stava per entrare in azione tra la 71esima e Collins Avenue. Come tutti a 18 anni aveva due famiglie: i suoi genitori, emigranti colombiani, e la popolosa comunità di writers e skaters di Miami Beach.

Quella notte, spray alla mano, voleva regalare una nuova scritta Reefa a un Mc Donald’s abbandonato, quando lo raggiunse una pattuglia della polizia. Gli agenti gli intimarono l’alt e lui si diede alla fuga per gli isolati di North Beach, almeno questa è la versione degli uomini in divisa. Tentò di scavalcare il cancello di una casa, ma scivolò e cadde sul tettuccio di una Mustang grigia. Poi la botta di taser al petto, che lo spense prima dell’alba al Mount Sinai Medical Center. Sull’intonaco giallo ora rimane solo una R, l’unica lettera che è riuscito a completare. A pochi passi c’è il mare della Florida.

In questi mesi la storia di Reefa è stata aggiornata sui muri e nelle piazze, quelle fisiche e quelle virtuali. Ogni alba Miami si sveglia con un nuovo graffito che ricorda l’omicidio di Israel, mentre la rabbia corre su Facebook e nelle rime del rapper Abyuss oppure si leva nelle urla al megafono nei ritrovi dell’associazione Giustizia per Reefa.

“Era un ragazzo felice, amava lo skate e l’arte – ci racconta Curtis -. Ricordo quella notte, le telefonate con gli amici in lacrime: pensai di morire anche io. La polizia in Florida è corrotta e ammazza, vogliamo delle risposte”.

Gli attivisti sperano gli riuscire a portare il caso all’attenzione del Comitato dell’Onu contro la tortura. La pratica sarà depositata assieme a quella relativa alla morte di Michael Brown a Ferguson, Missouri. Il taser che lo ha ucciso era nelle mani di Jorge Mercado, che non è mai stato processato ed è rimasto al suo posto. Il procuratore chiamato a esaminare il suo caso, si legge nel report che sarà consegnato a Ginevra, non ha mai mandato alla sbarra un ufficiale di polizia in 25 anni di carriera.

Forse ha creduto alla prima ricostruzione del commissariato, secondo cui il ragazzo morì per una rara disfunzione cerebrale, una forma di delirium alimentata dall’abuso di cocaina.
“Il taser non uccide le persone, la droga sì” disse John Rivera, presidente dell’associazione dei poliziotti di Miami.
Secondo amici e parenti Reefa non faceva uso di sostanze pesanti. L’autopsia avrebbe potuto stabilire in fretta chi mentiva, ma non fu resa pubblica. Solo sette mesi dopo le autorità comunicarono che Israel Fernandez era deceduto per una insufficienza cardiaca causata dalla scarica del dispositivo Taser X26 in dotazione alla polizia di Miami Beach.
È la stessa arma che negli scorsi mesi in città ha ucciso il barbiere 21enne Willie Sams o che, nello stesso giorno di febbraio, ha fermato il cuore del 37enne Maykel Antonio Barrera e quello di Treon Johnson, 10 anni più giovane.

Negli Stati Uniti la pistola elettrica è al servizio delle forze di polizia dal 2001. Da allora, denuncia Amnesty International, i morti taserizzati sono stati 864, il 90% di loro era disarmato.

Quando il grilletto è premuto i due elettrodi all’estremità del taser accumulano energia. Due cavi elettrici trasportano a 5-6 metri di distanza scariche ad alta tensione e bassa intensità della durata di 5 secondi. Se entrambi i dardi vanno a bersaglio si ha la scossa, più forte quanto è maggiore la distanza tra i due.

La ditta produttrice, la Taser International di Scottsdale in Arizona, sostiene che non è in alcun modo pericoloso, rifiuta i dati sulle morti diffuse dalle ong e parla al contrario di decine di migliaia di vite salvate grazie alla forza deterrente dell’arma.

Di parere diverso l’American Heart Association che ha pubblicato sulla rivista Circulation l’esito dei suoi studi: il taser può provocare tachicardia, fibrillazione ventricolare fino a aritmie e arresti cardiaci.
Fino a oggi nel mondo erano 17 mila gli agenti dotati di questo strumento, divisi in 107 Paesi.

Uno in più d’ora in poi, dopo che il parlamento italiano ha approvato il Decreto Stadi del ministro Angelino Alfano. È spuntato nel pacchetto repressivo che ha fatto seguito alla morte del tifoso napoletano Ciro Esposito, tra Daspo di gruppo e divieti di trasferta. Tramite la fiducia, che discuterne pareva superfluo. Dalle prossime domeniche gli agenti in servizio lo testeranno in via sperimentale. Poi, come sempre, passerà dalla curva alla piazza.

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