Il rapper Liam Vik racconta la canzone scritta in memoria dell’attivista Vittorio Arrigoni, che ha dedicato la sua vita alla causa palestinese
tratto da FrontiereNews
14 novembre 2014 – Sono Liam Vik e canto solo i brani rap che scrivo, è una passione che che vivo da quando ho sentito la necessità di ricercare dentro e fuori dalla mia mente il senso della giustizia, della verità. Mi definirei un poeta di strada che da poco ha deciso di fare ascoltare i suoi testi, cantando in una via sull’asfalto oppure su di un palco.
Pensai di scrivere questo rap per una forte empatia che provai nei confronti della famiglia Arrigoni quando giunse la notizia della tragica scomparsa di Vittorio, che fino a quel momento non sapevo purtroppo chi fosse.
In seguito conobbi la sua vita leggendo i libri che narravano della sua esperienza come volontario di pace in varie parti del mondo, e così, dopo alcune riflessioni decisi di realizzare questo brano che ritengo essere un inno per la pace e non per la guerra, infatti con le mie parole non ho voluto indicare dei colpevoli contro cui vendicarsi o dai quali fuggire ma ricordare quanto sia nobile, giusto, e umano dedicare un po delle proprie risorse nell’aiutare chi soffre.
Vorrei appunto citare un pensiero di Vittorio Arrigoni: «Io non credo nei confini, nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia, che è la famiglia umana».
Penso che ci sia una strada che porta a compiere azioni che possono migliorare il mondo in cui viviamo nel bene di tutti, è una direzione che comprende la solidarietà, l’empatia, la tenacia, la coerenza, valori che ci arricchiscono lo spirito.
Costa molta fatica percorrere questo cammino, molti sono i fattori che ci possono ostacolare, però credo che ne valga la pena.