Una onlus e un progetto d’arte per i rifugiati di tutte le aree del mondo
tratto da Asscociazione per i Diritti Umani
Refugee ScArt è un movimento sovversivo, perché sovverte il destino della plastica, e la sovverte in oggetto d’arte. È un atto che cambia il mondo, gli fa vedere il sottosopra, e si vede che sta messo bene il mondo, sottosopra.
Erri de Luca
17 novembre 2014 – “Refugee ScArt – arte migrante” è un progetto umanitario della Spiral Foundation Onlus, con il patrocinio dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) Ufficio Sud Europa, in collaborazione con il Centro Astalli, Laboratorio 53 e Programma Integra a sostegno di rifugiati arrivati in Italia alla ricerca di protezione.
Nel laboratorio di Piazza Caduti della Montagnola, a Roma, un gruppo di dodici rifugiati crea oggetti di artigianato a partire da materiali di scarto e riciclo.
Il 12 novembre scorso, questo progetto è stato presentato alla Camera dei Deputati del Parlamento italiano in un incontro pubblico durante il quale sono state discusse molte modalità su come i rifugiati si possono inserire e contribuire al bene comune (nei due anni e mezzo di attività, ScArt ha riciclato più di sette tonnellate e mezzo di plastica) avendo un reddito mentre si aspetta il riconoscimento e anche finanziare altri progetti: per esempio hanno acquistato farmaci per il Poliambulatorio mobile di Emergency che opera a Castel Volturno, in provincia di Caserta.
A questo il link potete acquistare i prodotti di Refugee ScArt, mentre per contatti e info: 3357067879, refugeescart.spiral@gmail.com
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