Transizioni

Dal 27 al 30 novembre a Bologna va di scena la fotografia con la prima edizione della rassegna dedicata alla proiezione come forma narrativa

[author] [author_image timthumb=’on’]https://www.qcodemag.it/wp-content/uploads/2014/11/teomal.jpg[/author_image] [author_info]di Teodora Malavenda. @teodoraMalavend. “Laureata in “Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali”, si occupa di fotografia, spaziando dalla progettazione e curatela alla comunicazione. Prima di Q Code ha scritto per SMARTIME, inserto culturale on line de Il Fatto Quotidiano e Frontierenews.it. Terribilmente attratta dal vintage, colleziona vestiti, riviste e accessori d’epoca. È affascinata dalla cultura e dalla cucina indiana. Davanti ad un bicchiere di vino rosso diventa propositiva e possibilista. Odia l’estate”.[/author_info] [/author]

21 novembre 2014 – Tre giorni di dialogo, 25 proiezioni, 11 spazi coinvolti. Sono questi i numeri di Transizioni, fotografie in movimento. La rassegna curata da Francesco Acerbis si terrà a Bologna dal 27 al 30 novembre e si interrogherà attraverso i lavori di fotografi internazionali e i dialoghi con professionisti del settore, sulla proiezione come forma narrativa.

Reportage, letteratura, diario, poesia, si confronteranno sullo stesso terreno, la fotografa in movimento, sottoponendo al pubblico riflessioni sulla valenza narrativa della realtà quando viene raccolta dall’occhio del fotografo.

«In quest’epoca complessa e viva per una fotografia in profonda crisi di identità e senso abbiamo voluto indagare una strada battuta da molti e da molto tempo ma che si presenta ad oggi con una dinamica nuova e con codici in continuo cambiamento. Senza voler essere esaustivi abbiamo voluto cercare delle domande che rappresentino lo stato delle cose e a cui si possano dare delle risposte per le prossime transizioni fotografiche e culturali». Sono queste le dichiarazioni con cui il direttore artistico lancia questa “edizione zero” che vedrà coinvolti accanto agli spazi istituzionali come l’Urban Center di Salaborsa e la Sala Cenerini del Quartiere Saragozza anche location più informali come una trattoria (Fantoni), un negozio di abbigliamento (Simona B) e una ferramenta (Boriani).
Tra i dialoghi a cui il pubblico potrà assistere ricordiamo il passaggio da slideshow a libro con Luca Nizzoli Toetti, il dibattito/proiezione del foto-romanzo La jetée del 1962, il montaggio dell’immagine con Giovanna Calvenzi, Michele Smargiassi e Geraldine Lafont a partire dall’omaggio di Christian Caujolle a Gabriele Basilico.
Tra le proiezioni in programma Sleeping soldiers di Tim Hetherington, un lavoro in cui la fotografia di confitto si impregna di riferimenti cinematografici mescolando immaginario collettivo e documentario in una riflessione sulla guerra attraverso un racconto onirico del vissuto di tutti i soldati.

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Per la prima volta in Italia saranno proiettati Solo, piano – NYC di Anthony Sherin che trasforma un anonimo marciapiede di New York in un racconto letterario degno dei maggiori scrittori americani e Brothers and sisters di Mike Fernandez che ripropone con poesia un tema d’attualità sociale nella Cina del XXI secolo.

La programmazione continua con Second Thoughts di Igor Posner che affronta, in un viaggio intimo, la sua San Pietroburgo di oggi in cui personaggi dei grandi autori russi appaiono in un bianco e nero sospeso nel tempo, Maidon through the viewfinder di Anastasia Taylor-Lind che ci porta tra i combattenti nelle campagne e nelle città ucraine e Almost Europe di Luca Nizzoli Toetti  con un viaggio alla ricerca dell’Europa, da Kaliningrad a Istanbul, lungo la “cortina blu”, il nuovo confine disegnato dopo l’ultimo allargamento a est della comunità europea.

www.transizioni.org



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