I rom si raccontano

È il 2005 quando Silvia vede sgomberare il campo rom nel quale viveva da anni, quello di vicolo Savini a Roma, il più grande d’Europa con le sue 770 persone. Da quel momento decide di cambiare vita, di rinunciare ad un container nel campo attrezzato di via Pontina e provare, da sola, a costruire la propria autonomia. Passpartù vi racconta la sua storia

tratto da Amisnet

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29 novembre 2014 – Nei suoi ricordi le immagini di un’Italia, quella degli anni ’70, più accogliente nei confronti dei Rom si accostano al lento dilagare della xenofobia, della criminalizzazione di un popolo additato, nella sua totalità, come un insieme di ladri e rapitori di bambini.

Silvia si farà madre e poi nonna e intanto, negli anni, continuerà a lavorare per mantenere la propria indipendenza, accentuando ogni giorno di più quella frattura che la allontana dalla vita nel campo.

Quando siamo andati a trovarla nella casa in cui vive oramai da anni nel quartiere San Paolo ci ha salutato dicendo “essere Rom significa avere nella famiglia la più grande ricchezza e possedere la cultura della condivisione, perché noi siamo felici anche sotto un albero”.

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Ospiti della puntata:
Silvia, Rom ex abitante del campo nomadi di Vicolo Savini
Sergio Bontempelli, Attivista esperto della questione Rom

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