Sorprese e lacrime con le quattro protagoniste di “Che ti sia lieve la terra”, romanzo d’esordio di Camilla de Concini
di Giulia Bondi
@gnomade
10 dicembre 2014. Bologna. I Balcani. Beirut. Una ragazzina di dieci anni catapultata in una nuova realtà. E tre donne. La prima è inquieta, per ciò che progressivamente scopre di sua nipote e di sua sorella. La seconda si mette in viaggio con una pianta, per ricordare la compagna scomparsa. La terza, amatissima, è il filo della storia, mina vagante capace di scatenare incontri e cambiamenti.
Sono quattro le protagoniste di “Che ti sia lieve la terra”, romanzo d’esordio della bolognese Camilla de Concini, ambientato tra la Bologna in cui vive, la Beirut che ha amato e conosciuto negli anni di lavoro come cooperante e i Balcani che ha attraversato in un lungo viaggio in solitaria.
“L’idea del romanzo è nata in Libano nel 2010, mentre lavoravo nei campi palestinesi e scrivevo per la rivista on line Bekhsoos- arab queer magazine. L’ho coltivata durante un lungo viaggio in macchina che da Bologna mi ha portato a Beirut attraverso, i Balcani, la Turchia e la Siria. Poi, – spiega l’autrice – la storia ha preso forma al mio rientro a Bologna. Mi ha aiutato Chiara Piovan, editor professionista”.
Dopo avere cercato per un po’ un editore (“ma la mia storia – racconta ancora Camilla – era difficile da collocare: non solo una storia lesbica, anche una storia di viaggio e di scoperta al femminile”) Camilla de Concini decide di auto pubblicare il suo lavoro e auto promuoverlo, in particolare, ma non solo, nei circuiti dell’attivismo queer.
Molte amiche si mobilitano: Sara Garagnani disegna l’illustrazione per la copertina e quelle che confluiranno del book trailer. Marcella Menozzi cura l’animazione e Meike Clarelli le musiche. Chiara Neviani è autrice del progetto grafico del romanzo, Sarah Alessandroni collabora all’editing, Emilio Pezzola e Giuditta de Concini correggono le bozze.
Nascono così un book trailer delicato e poetico, e soprattutto un’opera prima coinvolgente. Camilla de Concini dà voce in modo credibile alle domande di Olivia, bambina di dieci anni, ed è attraverso il suo sguardo che scopriamo le differenze tra Bologna e Beirut, la realtà dei campi palestinesi, gli atti di bullismo a scuola e le difficoltà a integrarsi in un nuovo paese.
Guida il lettore, certo attingendo anche alla propria esperienza personale, in viaggio con Irena, in una Mostar ripulita e senz’anima, tra piccoli cimiteri appenninici e i loro gemelli balcanici, nel ricordo di un’amante e compagna scomparsa.Infine lascia che sia Nur, con le sue emozioni contrastanti e il suo spaesamento, ad accompagnare chi legge alla scoperta della Beirut queer e lesbica, e dei gruppi che si occupano di difendere, tutelare, incoraggiare le donne che amano altre donne.
Nei prossimi giorni, per gentile concessione dell’autrice, Q Code Magazine ospiterà tre brani tratti dal romanzo. Per conoscere le date delle prossime presentazioni si può consultare la pagina facebook Che ti sia lieve la terra.
Sosteneteci. Come? Cliccate qui!
Pingback: Un succo di benvenuto | Q CODE Magazine
Pingback: Sì, viaggio da sola | Q CODE Magazine
Pingback: Il nostro gruppo ha un appartamento | Q CODE Magazine