Quotidiano in classe, Cui Prodest?

Alla sua quattordicesima edizione il progetto promosso dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, in collaborazione con i siti internet di Corriere della Sera, Il Sole 24 ORE e Quotidiano.net, continua a sollevare diversi dubbi

 

di Pier Luca Santoro, ilgiornalaio

 

11 dicembre 2014 – Con l’anno sco­la­stico 2014/15 siamo arri­vati alla quat­tor­di­ce­sima edi­zione di “quo­ti­diano in classe” che nel tempo ha rag­giunto dimen­sioni colos­sali arri­vando a toc­care per l’anno in corso oltre due milioni di stu­denti e 45mila docenti.

Il valore dell’iniziativa resta, per usare un eufe­mi­smo, dav­vero dub­bio. Lo dimo­strano i dati della ricerca con­dotta dell’Osservatorio Per­ma­nente Gio­vani-Edi­tori in col­la­bo­ra­zione con GfK Euri­sko i cui risul­tati sono per­fet­ta­mente sin­te­tiz­zati dai due gra­fici, estratti dalla pre­ci­tata ricerca, sotto riportati.

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San­cita, credo dav­vero, la futi­lità del pro­getto in ter­mini di inci­si­vità su atten­zione a gior­nali ed infor­ma­zione da parte dei gio­vani, sor­gono spon­ta­nee alcune domande. In par­ti­co­lare ci si chiede:

– L’enorme numero di copie distri­buite nelle scuole viene con­teg­giata all’interno delle dif­fu­sioni delle testate coin­volte nell’operazione con­tri­buendo a gon­fiarne i numeri?
– La dif­fu­sione avviene gra­tui­ta­mente o le copie sono cedute a titolo one­roso, ven­dute? Se ven­gono ven­dute i costi sono coperti dagli spon­sor? [27 fon­da­zioni d’origine bancaria]
– Se, secondo quanto dichia­rato, la fina­lità è di fare edu­ca­zione civica in maniera diversa, “così da aggiun­gere un ulte­riore tas­sello alla costru­zione di una pro­pria opi­nione e soprat­tutto allo svi­luppo dello spi­rito cri­tico dei gio­vani”, per­ché non sono com­prese testate “di sini­stra” [la Repub­blica, Il Mani­fe­sto ed altri] ma esclu­si­va­mente quo­ti­diani por­ta­tori di un’unica visione politica?
– L’Osservatorio Per­ma­nente Gio­vani – Edi­tori fon­dato nel 2000 insieme a Cesare Romiti [allora pre­si­dente di RCS-Corriere della Sera] e Andrea Rif­fe­ser Monti [vice pre­si­dente e ammi­ni­stra­tore dele­gato del Gruppo Poli­gra­fici Edi­to­riale], in cui è suben­trato nel 2002 il Gruppo Sole24Ore, ha un’organizzazione che garan­ti­sce dav­vero di “con­tri­buire a fare dei gio­vani di oggi i cit­ta­dini di domani, cit­ta­dini infor­mati, con­sa­pe­voli, respon­sa­bili e liberi”?

Andrea Cec­che­rini e la sua orga­niz­za­zione dif­fon­dono più copie che tutte le edi­cole messe assieme. È un feno­meno il cui impatto è tutt’altro che tra­scu­ra­bile a tutti i livelli della filiera.
Alla sua rie­le­zione, con un nuovo man­dato di 6 anni sino al 2019, l’Assemblea dei Soci dell’Osservatorio Per­ma­nente Gio­vani — Edi­tori ha appro­vato all’unanimità anche il nuovo piano quin­quen­nale di svi­luppo, deno­mi­nato “Spin­gersi oltre”. Abbiamo timore di aver capito in che senso.
Quo­ti­diano in classe, cui prodest?

Innovation

 

Update: Che que­sta sia una vicenda dai con­torni strani, diciamo, viene con­fer­mato anche da un gior­na­li­sta di Reg­gio Emi­lia che su Twit­ter docu­menta un caso di mala gestione delle copie messe a dispo­si­zione in una scuola.

 


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