Colonna destra: Michele Nicoli

La colonna destra dei siti mainstream italiani è il trionfo dei click e la morte del contenuto in rete. Dai castori che ballano alle anatomie dei corpi esibiti in finti servizi rubati.

Q Code Mag affronta la sonnolenza postprandiale che caratterizza alcune date clou di queste feste, o il senso dilatato delle giornate natalizie e di inizio anno, con una carrellata di consigli fra lettura, video, cinema, facezie o spunti per svuotare la scatola cranica. O riempirla di contenuti di quel bellissimo concetto dei nostri avi, che veneravano l’otium come occasione di crescita personale.

 

di Michele Nicoli

 

Achille Giovanni Cagna, Alpinisti ciabattoni, Elliot, 2013, 159 pp., € 16.00

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La copertina del libro edito da Elliot

2 gennaio 2015 – Feste di Natale. Tempo di vacanze sulla neve. Che io non sono solito fare. Quello che invece mi piace fare è girare per librerie e spulciare nel settore di letteratura di montagna alla ricerca di qualcosa di curioso. Mi piacciono in particolare i libri fotografici. Magari con foto storiche. Magari di case editrici piccole e specializzate, che spesso propongono delle vere e proprie chicche. Avevo saputo della pubblicazione di un libro con le foto di Vittorio Sella e lo stavo cercando quando sullo scaffale ho intravisto un piccolo testo che conoscevo: Alpinisti ciabattoni, di Achille G. Cagna. Non sapevo nemmeno che fosse stato ristampato! Meraviglioso!

Mi sono messo a sfogliarlo immediatamente. L’ho letto tanti anni fa, in un’edizione tascabile della Baldini&Castoldi, e non mi ricordo bene la successione degli eventi. Mi ricordo però che mi aveva fatto ridere moltissimo. In poche parole la trama si può riassumere così: i coniugi Gibella, dopo una vita spesa nella loro drogheria di Sannazzaro Lomellina, si concedono una vacanza in montagna sul Lago d’Orta.

La cifra comica è determinata dalla completa inadeguatezza dei protagonisti nei confronti delle situazioni in cui si trovano, che si tratti di raggiungere una meta o anche solo di affrontare una giornata di cattivo tempo. Fino alla conclusione, in cui i coniugi non aspirano ad altro che a tornare nella loro drogheria e ad abbandonare le fatiche della vacanza. Il libro è ambientato alla fine del XIX secolo, quando nel mondo piccolo borghese si stava diffondendo la moda dei viaggi e della villeggiatura . Il libro può essere visto anche come una critica sociale, in un certo senso.

L’inadeguatezza dei protagonisti nei confronti della realtà che vanno a trovare è infatti data dalla loro completa incapacità di affrontare e comprendere un mondo diverso dalla loro quotidianità. E forse è proprio questo aspetto a rendere il libro ancora attuale. Se da una parte la lingua e le situazioni risultano sicuramente datate, non lo è la descrizione dello sguardo di chi si trova di fronte un mondo incomprensibile e lontano.

Ed è interessante vedere come, alla fine, la soluzione adottata dai coniugi Gibella – non condivisa peraltro dall’autore – non sia molto diversa da quella di chi oggi nasconde la testa nella sabbia per non vedere i cambiamenti che la società sta attraversando: “La somma delle loro impressioni di viaggio era risultata una nota di pessimismo e di disgusto sulla vanità delle cose. Meglio morire come lumache appiccicate in un cantone, che farsi abburattare in quel bailamme che non era fatto per loro”. In buona sostanza, Alpinisti ciabattoni è un libro da leggere ancora oggi, sia per il piacere di riscoprire un testo minore del nostro Ottocento e a lungo dimenticato, sia per fare i conti con la nostra incapacità di adattarci ai cambiamenti e alle differenti situazioni. Lettura particolarmente consigliata a chi è convinto di poter imporre il proprio modus vivendi a chiunque, nella convinzione di essere sempre nel giusto.
Il testo ha comunque anche una storia editoriale interessante. Cagna nacque a Vercelli nel 1847. Autodidatta delle lettere, ebbe tra i suoi amici famosi letterati dell’epoca quali Faldella e De Amicis. Vicino agli Scapigliati dal punto di vista stilistico, si interessò sempre ad una dimensione provinciale della vita. Autore molto prolifico, trovò il successo verso nella seconda metà degli anni 80. Alpinisti Ciabattoni fu pubblicato inizialmente nel 1888, incontrando subito i favori del pubblico, ma anche della critica, meritando nel 1925 una ristampa per le edizioni di Pietro Gobetti, con una recensione di Montale.

 

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