Povertà, le famiglie chiedono aiuto

Il comune di Palermo aggiunge al bilancio un capitolo che prevede fondi per 415 mila euro da destinare alle 450 famiglie palermitane in grave difficoltà. Stanziati anche altri 350 mila euro per mense e dormitori. Alla Caritas crescono anche le richieste di sostegno scolastico e pagamento delle tasse universitarie

di Serena Termini, Redattore Sociale

3 gennaio 2015 – Sono 450 le famiglie palermitane in grave difficoltà che quest’anno hanno chiesto aiuto ai servizi sociali del Comune. Per questo motivo il comune ha deciso di reintrodurre in bilancio comunale il contributo di assistenza economica straordinaria.

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“Tante le richieste di sostegno – ha dichiarato l’assessore comunale alla cittadinanza sociale Agnese Ciulla -. Abbiamo così reinserito in bilancio un capitolo di 415 mila euro omesso da anni e concesso in casi estremi di bisogno, come strumento di prima emergenza e sempre secondo un preciso progetto individualizzato di presa in carico”. Sono numerose infatti le famiglie palermitane in seria emergenza sociale che chiedono sostegno per i beni di prima necessità, dalla spesa alimentare al pagamento della bolletta della luce, dai vestiti per i propri figli alle tasse scolastiche. Sono tante e diverse le richieste di chi, senza una situazione economica stabile, non riesce più ad avere il minimo indispensabile per arrivare a soddisfare le esigenze primarie.“Si tratta di una misura straordinaria perché straordinari sono oggi  – continua l’assessore Ciulla – i bisogni dei nostri cittadini. A chi è in stato di difficoltà faccio appello di rivolgersi ai servizi sociali per farsi registrare dai nostri uffici”. Il contributo  sarà destinato  solo a chi  è segnalato dai servizi sociali territoriali e inserito in progetti individuali definiti dagli assistenti sociali.

Al contributo straordinario si aggiungono anche 350 mila euro per mense, dormitori e unità di strada e 30 mila euro per il diritto alla studio relativo al sostegno scolastico dei bambini in situazione di disagio economico, dal momento che è cresciuto il numero dei ragazzi e delle famiglie che hanno chiesto anche un sostegno alla Caritas di Palermo per il pagamento delle tasse universitarie e per l’acquisto dei libri scolastici.

A confermare questa situazione sono stati gli operatori dei centri di ascolto della Caritas che ogni giorno raccolgono le richieste di famiglie e ragazzi. Almeno una trentina, infatti, nell’ultimo periodo sono stati i nuclei familiari che hanno chiesto un supporto economico non solo per l’acquisto di materiale didattico ma anche per i libri scolastici e le tasse universitarie. Si tratta per lo più di famiglie monoreddito che, improvvisamente, hanno iniziato ad avere difficoltà economiche, perché uno dei due genitori, di solito il padre, ha perso il lavoro dopo un licenziamento o, nel migliore dei casi, si ritrova da anni a svolgere lavori stagionali magari non in regola.

Alcuni si sono rivolti alla Caritas perché li potesse sostenere in parte nelle spese per riuscire a garantire che il percorso di studi dei propri figli non venisse interrotto.
“Ci sono genitori – dice Claudia Casella, assistente sociale della Caritas – che decidono di rinunciare ad altri beni essenziali pur di fare studiare i loro ragazzi, perché tengono ad assicurare loro un futuro migliore, considerando l’istruzione una priorità”.
A chiedere aiuto per il sostegno universitario sono stati nell’ultimo periodo anche alcuni giovani studenti immigrati. “In quest’ultimo periodo ci siamo trovati anche davanti a casi di giovani studenti universitari stranieri che hanno chiesto un aiuto per il pagamento delle tasse universitarie – dice Valentina Teriaca, operatrice del centro di ascolto degli immigrati, con alle spalle un percorso di volontariato di molti anni -. Purtroppo non sempre riusciamo a rispondere prontamente a questo tipo di bisogno”.

C’è stato il caso recente di un giovane della Costa d’Avorio, laureato in agraria nel suo Paese, che, iscritto a Palermo in ingegneria civile 4 anni fa, ha chiesto di essere aiutato. “Essendo all’ultimo anno – racconta Valentina Teriaca – ha chiesto una piccola mano di aiuto per completare una parte del pagamento delle tasse universitarie. Non siamo riusciti però a rispondere tempestivamente alla sua richiesta e lui, temendo di dovere pagare la sovra-tassa per il ritardo, si è avvalso di un prestito. In questo caso, però, considerata l’onestà morale del giovane, abbiamo deciso lo stesso di aiutarlo sostenendolo ad estinguere il debito che ha contratto per pagarsi le tasse universitarie”.

“Dallo scorso 2013 ad ora abbiamo sostenuto negli studi universitari tre migranti – continua Valentina Teriaca -. Siamo davanti al malessere di chi vuole studiare ma non riesce a pagare le tasse. Valutando caso per caso, finora, abbiamo cercato di rispondere soltanto per un contributo parziale ma non possiamo farlo per intero perché i nostri aiuti vanno anche ad altre situazioni di povertà a cui rispondiamo con cibo, vestiti, pagamento di bollette e diversi prodotti primari”.



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