Ha vinto la speranza

Breve analisi del messaggio di Alexis Spiras

I discorsi dopo la vittoria sono il momento in cui il leader fissa schematicamente i punti di azione, quelli promessi in campagna elettorale ma con un valore aggiunto, che è quello di aver vinto. Quindi con il peso della responsabilità delle promesse da mantenere. In questo caso Syriza ha vinto con numeri schiaccianti, anche se non assoluti. Allora prendiamo una delle traduzioni del discorso di Alexis Tsipras nella notte di Atene e analizziamolo, passaggio per passaggio.

1. Il mandato
“Cittadini di Atene, oggi il popolo greco ha fatto la storia. Il popolo greco ci ha dato un mandato molto chiaro, la Grecia lascia l’austerità, lascia dietro di sé anni di oppressione, la Grecia va avanti con la speranza verso un Europa che sta cambiando”.

L’Europa cambia e Syriza è il vero motore, perché la Grecia è l’inferno. Podemos, la formazione data in corsa in Spagna addirittura per la Moncloa, nuova protagonista della politica nazionale, era sul palco due giorni fa con Pablo Iglesias. Un tandem di personalità diverse, ma che sono riuscite a raccogliere fiducia e a parlare una lingua comprensibile, utile, capace di creare comunità nei loro paesi. Via l’austerità, quindi avanti la speranza, non solo ad Atene, in Europa.

 

2. UN NUOVO RINASCIMENTO CHE PARTE DAL SUPERAMENTO DELLA TROIKA
“Noi abbiamo fatto un passo avanti per incontrare tutti gli altri popoli dell’Europa. Da domani cominciamo un compito molto difficile. Chiudere con il circolo vizioso dell’austerità, annullare il memorandum dell’austerità. Il popolo greco ha messo la troika nel passato, il popolo greco ci dà il mandato per un rinascimento nazionale”.

Il rinascimento nazionale è il secondo passaggio logico: un obiettivo di lungo periodo che si realizza attraverso lo schiacciamento dei metodi e della sostanza delle politiche di soffocamento della Troika. Ancora austerità al bando, un passato che deve essere dimenticato presto e ancora un riferimento a un cammino comune in Europa con altri popoli

 

3. GOVERNO DI TUTTI, ONESTA’, AMICIZIA, LAVORO, CONOSCENZA, CREATIVITA’
“Creeremo un governo per tutti e tutte, daremo fiducia a ogni greco e a ogni greca, lotteremo tutti insieme per ricostruire la nostra patria con onestà e amicizia. Non ci sono vincitori e vinti, è finita la Grecia degli oligarchi. Se ha vinto qualcuno ha vinto la Grecia del lavoro, della conoscenza, della creatività, che chiede tempo e spazio per un futuro dignitoso”.

Uno dei passaggi più poetici ed esaltanti del discorso, almeno per le parole che sono state evocate: la fiducia, la lotta, l’onestà e l’amicizia come valori fondativi. E poi lavoro, conoscenza e creatività. Nel panorama asfittico post ideologico, depresso e volutamente imposto (tutto ciò che suona a ideologia o le parole stesse che danno un senso rivoluzionario sono spesse derise o censurate) risuonano parole che riempiono i cervelli e i cuori, non solo ad Atene, di entusiasmo.

 

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4. UN MODELLO PER L’EUROPA
“Voglio ringraziare di cuore tutti voi. Ma anche le migliaia di persone che sono venute da tutta Europa per dimostrare la solidarietà dell’Europa. La nostra lotta è quella di ogni popolo che combatte contro l’austerità”.

La chiamata universale è un appello a non essere lasciati soli e a non lasciare soli. La solidarietà, insomma. La nostra lotta è quella di ogni popolo che combatte l’austerità: come costruire l’Europa dal basso, prima lezione. Con buona pace di chi ha voluto costruire le fondamenta a partire dai caveau della finanza e delle banche e dei burattini politici.

 

5. LA STABILITA’ SENZA CASSANDRE
“Il governo greco è pronto a collaborare per una vera nuova soluzione, per far uscire la Grecia dal circolo vizioso, per far ritornare la Grecia e l’Europa alla stabilità. Il nuovo governo non darà ragione a nessuna Cassandra, non accetteremo di inchinarci davanti a nessuna costrizione”.

Tsipras non è solo l’uomo che annuncia il funerale della Troika, ma come vuole la strategia e la tattica, tende la mano per una soluzione, che sia nuova, verso la stabilità. Perché non esiste solo una soluzione imposta e soprattutto la dignità impone la fine dell’inchinarsi o dell’accettare profezie di sventura come le uniche possibili.

 

6. COMBATTERE PER RIPRENDERE SORRISO, DIGNITA’, SPERANZA
“Combatteremo per la democrazia a livello sociale e a livello amministrativo. Ci riprenderemo la speranza, il sorriso, la nostra dignità, vi voglio ringraziare di cuore a tutti voi che avete lottato con ottimismo, prendendo la speranza tra le mani”.

Combattere. Un verbo di azione come lottare. La militanza è un valore, quando risponde a una chiamata di ideale e qui le parole sono miele che scorre. Riprendersi speranza e sorriso, dignità e ottimismo.

 

7. IL SOLE DELLA DEMOCRAZIA: FESTEGGIARE
“In questo momento storico in cui tutti ci guardano: vogliamo rassicurarvi sulla fatto che lotteremo tutti insieme per far restare il sole della democrazia e della dignità sopra la Grecia, insieme ce la faremo.

Oggi festeggiamo, questo popolo ha bisogno di festeggiare. Forza e lottiamo insieme”.

 

#Rassicurare. #Insieme. #Festeggiare. #Lottare insieme.
La traduzione, che abbiamo preso da Internazionale, forse non è letterale, ma le parole evocate sono queste. Il discorso di Tsipras ha una forza particolare perché questa notte è patrimonio di tutte le stelle europee e per scommettere su una rinascita, o rivoluzione, la teoria avrebbe suggerito come è accaduto di guardare nel posto più massacrato dai salassi dei dottor sanguisughe. Eppure non basta avere la disperazione per scardinare una porta e cercare nuove direzioni. Si deve anche sapere dove andare.

Quanta invidia, non nascondiamocelo, in molti sostentori di un’idea di sinistra che non trova patria. Sono in molti a guardare a un leader europeo che riparte da zero contro i mastini dell’ortodossia di sistema.

 

 

 

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