(inaspettate) «storie di rom nell’Italia di oggi»
Quando si parla di rom, il nostro Paese è considerato in Europa la patria dei cosiddetti “campi nomadi”. In realtà, non solo la gran parte di questa minoranza non è più nomade in quasi tutto il vecchio continente, ma anche in Italia meno della metà dei membri di queste comunità vive realmente in un campo. Eppure, la percezione di molte persone è che gli “zingari” abitino nei campi con tutto ciò che un disagio abitativo di questo livello comporta. E cioè sporcizia, espedienti, criminalità e una certa naturale predisposizione ad autoescludersi dalla “nostra” società.
È da questi presupposti, oltre che da un’approfondita conoscenza dell’argomento, che è nato il documentario Fuori Campo, realizzato dalla casa di produzione Figli del Bronx insieme alle associazioni OsservAzione e Compare/Mammut, da anni impegnate nel nostro Paese per i diritti di rom, sinti e caminanti.
«Le stime – spiegano i promotori – parlano di meno di 200.000 rom residenti in Italia. Di questi circa 40.000 vivrebbero in situazioni di disagio abitativo, che siano baracche, container, “centri d’accoglienza” in muratura o edifici fatiscenti occupati».
«La maggior parte dei rom, invece, non vive nei campi, ma nelle case e affronta i problemi quotidiani come tutti. Fuori Campo racconta alcune di queste storie, diverse tra loro, nelle premesse, nel contesto, nelle prospettive, ma tutte qui e ora, nell’Italia di oggi».
L’intento dell’opera è ambizioso: «Rovesciare il registro del dibattito attuale» sulla questione rom in Italia. La via scelta dal regista Sergio Panariello per arrivarci è, in qualche modo, semplice: «Svelare a poco a poco la quotidianità» di Sead Dobreva, Kjanija Asan, Leonardo Landi, Luigi Bevilacqua, seguiti dalla telecamera nelle loro vite a Cosenza, Bolzano, Firenze e Rovigo. Il punto di vista, invece, è originale.
«Il documentario – come la metafora cinematografica che lo intitola – si pone fuori dal campo visuale classico degli stereotipi sui rom e fuori dal campo nomadi» scegliendo di raccontare la casa, i rapporti familiari, il lavoro, la crisi, le battaglie vinte e quelle perse dei protagonisti.
Fuori campo, insomma, è secondo i suoi autori, «un lavoro collettivo di ricerca e documentazione il cui obiettivo è contribuire a scardinare i pregiudizi radicati nell’opinione pubblica e nelle amministrazioni e, anche, a spronare i rom a credere nelle proprie forze e nella possibilità di un cambiamento».
L’anteprima nazionale di Fuori campo è in programma oggi, venerdì 30 gennaio, alle 20.45 al cineclub Detour in via Urbana 107, a Roma. Per informazioni e prenotazioni: www.osservazione.org
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