Perdere la testa con l’Isis

Compendio delle migliori bufale sul tema, tra stampa e web

Quella che segue è una nota scritta a quattro mani con Amedeo Ricucci

Ormai è certo e, francamente, non se ne può più. L’intervista di oggi su IL TEMPO ad un millantatore trevigiano da quattro soldi che sostiene di aver incontrato personalmente Abu Bakr al Baghdadi ad una cena (!!!)- e dice fra l’altro che il Califfo è un traffichino, gay e ubriacone (!!!) – è solo l’ultima di una lunga serie di notizie non verificate, illazioni e “bufale” vere e proprie, che sono state date in pasto all’opinione pubblica approfittando del fatto che l‘ISIS è l’argomento del momento, con grave danno però al diritto/dovere all’informazione e, last but not least, non poche implicazioni in politica interna e estera.

La verità è che per mantenere l’ISIS in prima pagina – alimentando le paure degli italiani e sperando che questo faccia schizzare in alto le vendite o lo share – non si è esitato a raschiare il fondo del barile. E a farlo male, per di più. Troppa è stata la fretta, scarse le capacità di verifica, nulla la conoscenza della Rete, sciatta la confezione delle notizie. Un mix esplosivo che, nell’epoca dei social network, finisce per allontanare sempre più lo spettatore dai media tradizionali, accusati (spesso a torto ma non sempre) di diffondere notizie false o ingigantire dei fatti.

Significativa è la confusione montata sulla Libia. Un cortocircuito mediatico che ha coinvolto agenzie di stampa e autorevoli quotidiani e che ha visto protagonisti diversi giornalisti che, da un lato masticano poco o nulla di politica estera e, dall’altro sono disposti a rincorrersi l’un l’altro per lanciare titoli a nove colonne sul terrorismo, tralasciando la verifica delle fonti fino a perdere anche il buon senso.

Qui di seguito un elenco delle bufale più succose apparse sulle prime pagine dei quotidiani e delle televisioni italiane.

1) 15 febbraio. La Stampa: “Libia, gli italiani: “Tagliagole in strada, è il terrore”. Articolo completamente infondato. Non c’era nessun tagliagola in giro per le strade di Tripoli – l’abbiamo verificato noi, appena rientrati dalla Libia – e la città non era deserta. C’era tensione, certo, ma non da autorizzare una notizia sparata a sei colonne.

2) 19 Febbraio. Ansa: “L’Egitto lancia operazioni di terra in Libia”. Notizia completamente infondata e smentita dallo stesso portavoce dell’esercito egiziano, intervistato da Laura Cappon, corrispondente di Radio popolare dal Cairo. Repubblica.it si scusa dell’errore, altri fanno finta di niente.

3) 19 febbraio. Sui quotidiani e nei tg campeggia la storia di due ‘libici’ che circolavano per le strade del centro di Roma chiedendo informazioni in un negozio di armi. L’identikit viene diffuso dall’Espresso e da Chi l’ha visto.

Le forze dell’ordine smentiscono che siano libici: Il sito dell’Espresso aveva scritto che i due erano molto pericolosi e che poco tempo fa avevano tentato di comprare armi sul mercato nero della Capitale. Il Comando provinciale dei carabinieri, contattato da Asca News, smentisce invece la notizia, spiegando che “l’identikit diffuso dall’Espresso riguarda due giovani di cui non si conosce né la nazionalità né l’identità. Nei giorni scorsi si erano recati presso un’armeria di Roma e avevano chiesto informazioni sui prezzi di giubbotti anti-proiettili e visori notturni, allontanandosi poi dal negozio senza acquistare nulla.

La vicenda è stata appresa dai carabinieri di zona che si sono attivati per cercare di identificarli. Si sono fatti descrivere come erano fatti e quindi hanno diffuso alle pattuglie della zona questo identikit, ma i due non sono stati mai trovati e non sono stati mai identificati con un documento. Al momento, dunque, non c’è nessun elemento per collegare l’accaduto al terrorismo internazionale, ma stiamo facendo tutti gli accertamenti del caso”.

Commento: Ci voleva tanto a contattare le forze dell’ordine e chiedere chiarimenti?

P.S. Il giorno dopo viene fatto fermare un treno a Terontola), perché un passeggero asseriva di aver riconosciuti i due dell’identikit. “Falso allarme su un treno a Terontola, due nigeriani scambiati per terroristi libici”.

4) 19 febbraio. E’ il giorno dell‘hashtag ‘Isis: Arriviamo a Roma’. Altro falso allarme diffuso dalla agenzia SITE di Rita Katz e prontamente ripreso da tutte le testate. Eppure era facilissimo fare un controllo sulla diffusione del messaggio lanciato via Twitter. La pericolosità, infatti, era da valutare sulla base della penetrazione in Rete di quel tweet. Ci ha pensato la rivista Wired: “Una ricerca sull’espressione incriminata, con o senza hashtag, ha prodotto meno di 50 tweet dal 14 febbraio ad oggi sui circa 1,6 milioni di tweet in arabo che parlano di Isis”.

E se nessuno aveva rilanciato il tweet, bisognava dedurne che era opera probabilmente di un cretino. Ma può il tweet di un cretino diventare l’oggetto di un articolo a nove colonne?

5) L’ultima baggianata è l’intervista pubblicata il 24 febbraio dal quotidiano Il Tempo a Davide Bellomo, il quale asserisce di aver incontrato il califfo al Baghdadi. Qualunque caporedattore con un minimo di sale in testa avrebbe preso il pezzo e lo avrebbe cestinato. Il Tempo invece lo pubblica. Lo riprendono anche altri due quotidiani, molto attivi nel campo dell’islamofobia e nella diffusione di notizie non verificate, Il Giornale e Libero. Bellomo viene definito come un un esperto da Francesca Musacchio, l’autrice dell’articolo: “Bellomo attualmente lavora presso il Peace operation training institute che, in collaborazione con l’Onu, si occupa di offrire assistenza e progetti per il sostegno della pace attraverso aiuti umanitari e operazioni di sicurezza ed è esperto di comunicazione strategica in situazioni di crisi”. A leggere l’intervista, in realtà, si capisce subito che si tratta di una bufala. Ma bastava fare una piccola ricerca online per capire che si era in presenza di un millantatore, non alla sua prima bufala, come testimonia quest’altro articolo del 2012 della Tribuna di Treviso riferito proprio a Bellomo: “Si fingeva un docente. Quarantaduenne era riuscito ad accreditarsi come criminologo all’università. In passato ad un giornale aveva dichiarato di aver salvato 250 ostaggi nel mondo”.

P.S. Di seguito i link alle bufale più divertenti. Meglio ridere che piangere.

http://www.lastampa.it/2015/02/15/esteri/gli-italiani-pronti-alla-fuga-in-massa-tagliagole-nelle-strade-il-terrore-wqEB0dr1SHVwrmLVjvj8eI/paginahtml

http://www.quotidiano.net/a-roma-per-comprare-armi-caccia-a-due-terroristi-libici-1.687015


http://www.valdichianaoggi.it/notizie/cronaca/falso-allarme-su-un-treno-a-terontola-due-nigeriani-scambiati-per-terroristi-libici-71015532.html

http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11759933/Tutta-la-verita-sul-Abu-Bakr.html

http://www.iltempo.it/esteri/2015/02/24/la-mia-cena-con-il-califfo-fa-i-suoi-affari-beve-ed-e-gay-1.1382229

http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2012/05/12/news/si-fingeva-un-docente-denunciato-un-mottense-1.4500339

http://www.wired.it/attualita/media/2015/02/20/come-hashtag-non-sappiamo-nulla-diventa-nuova-minaccia-isis-allitalia/

Libia, gli italiani: “Tagliagole in strada, è il terrore”



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