Around / Johannesburg

Around nasce dall’incontro di due grandi passioni: la fotografia e il viaggio.
Ad arricchire i nostri itinerari, alcuni scatti selezionati dal profilo Instagram dell’intervistato.
Good trip!

A Johannesburg con Erica Canepa
Erica Canepa è una fotogiornalista freelance.
Dopo il master alla University of Westminster di Londra nel 2011 ha completamente perso  le radici, ed ora vive un po’ qui ed un po’ lì, raccontando quello che vede. La appassionano le storie di vita quotidiana, metafora della condizione umana.

 

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Raccontaci le tue impressioni sulla città.
Johannesburg è una città complessa, sfuggente alle classificazioni per la diversità dei suoi quartieri e per la sua storia, imponente ed ancora molto presente.
È decisamente una città arcobaleno, dove si possono incontrare persone con radici in ogni parte del mondo. Il Sudafrica è un paese con undici lingue ufficiali!

Gli amanti della vita notturna quale quartiere dovrebbero tenere d’occhio?
I quartieri da non perdere sono Melville, Greenside e la hipster e studentesca Braamfontein.

E gli amanti dello shopping?
In città ci sono tantissimi centri commerciali, è qui che la maggior parte delle persone va per fare shopping. Personalmente non sono una grande amante dei centri commerciali, ma possono essere una valida opzione soprattutto la domenica, quando vengono anche allestiti dei mercati.

Un museo, una galleria e un mercato da non lasciarsi sfuggire.
Museo dell’Apartheid. Un po’ scontato, forse, ma credo che una visita a questo museo sia fondamentale. È
ben sviluppato ed utile per capire meglio il passato di questo paese.
Galleria Stevenson. È una galleria che rappresenta artisti africani e fotografi come Guy Tillim e Jo Ractliffe.
Mercato di Rosebank. Assolutamente colorato e piacevole. Si può trovare arte africana, vestiti ed anche qualche prelibatezza.

Passando alla gastronomia, quali sono le specialità da gustare?
Impossibile non mangiare tonnellate di frutta. Avocados e manghi hanno un sapore meraviglioso ed intenso. Inoltre il paese è famoso per la sua carne, tenera e saporita, oppure in versione secca, il biltong.
Se si visitano le townships, i piatti tipici sono il pap, una polenta bianca spesso servita con carne e salsicce ed il kasi, una porzione di pane in cassetta svuotato e riempito poi in vari modi. Quello classico contiene patatine fritte, salame, uovo, formaggio, salsicce. Per nulla dietetico ma gustoso.

Johannesburg è famosa anche per i quartieri periferici. Quale visitare per entrare nel mood del viaggio?
Visitare le township è importante per entrare nel mood della città. Soweto è decisamente la più famosa, anche per la sua importanza nella lotta contro l’apartheid e perché è qui che Mandela ha vissuto per parecchi anni. Sconsigliabile la gita “turistica”, con macchina fotografica al collo e senza l’accompagnamento di un locale.

Cosa è preferibile evitare durante la permanenza in città?
La città può essere molto pericolosa. È consigliabile non gironzolare a caso senza sapere dove si sta andando ed anche non mostrare un’aria da turista sperduto. Tenere gli occhi aperti, sempre importante quando si viaggia, qui è fondamentale.

Veniamo alla tua professione. Quali storie ti piace documentare?
Amo raccontare storie intime, lente e personali. Mi piace entrare in contatto con i soggetti, poi muovermi in punta di piedi. E poi, soprattutto, mi piace raccontare quello che mi incuriosisce. Uso la fotografia come mezzo di investigazione personale.

Parlaci del tuo ultimo progetto.
Fin da prima di arrivare in Sudafrica, sono stata incuriosita da Kleinfontein, una piccola comunità boera vicino a Pretoria. È una comunità molto chiusa ed ottenere l’accesso non è stato per nulla facile. Una volta che sono stata accettata, però, mi hanno ospitata permettendomi di documentare la loro vita e capire meglio questi afrikaans che vogliono a tutti i costi preservare le loro tradizioni, temendo l’estinzione. È stata un’esperienza molto interessante.

Dal punto di vista fotografico, cosa ti interessa documentare di Johannesburg?
Sono attratta dalle storie nascoste, le realtà meno conosciute e, dal mio punto di vista, più curiose. Ho lavorato per un periodo a Tembisa (una township nella periferia nordest della città), cercando di raccontare una storia molto peculiare, di cui però non ti svelo nulla perché conto di tornare a concluderla presto e mostrarvi le foto.

ericacanepa.photoshelter.com
instagram.com/ericacanepa

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