Around / Beirut

Around nasce dall’incontro di due grandi passioni: la fotografia e il viaggio.
Ad arricchire i nostri itinerari, alcuni scatti selezionati dal profilo Instagram dell’intervistato.
Good trip!


A Beirut con Armando Perna
Armando Perna (RC, 1981) vive tra Milano e Beirut. Dopo aver studiato fotografia a Milano, avvia un percorso di ricerca personale che lo porta a dedicarsi al paesaggio e alle sue trasformazioni, sia urbanistiche che antropologiche. Da questo percorso nasce il progetto sull’autostrada A3 Sa- Rc che nel 2013 viene selezionato al Premio Europeo di Fotografia d’Architettura (DAM, German museum of Architecture, Frankfurt). Dal 2013 la sua indagine è incentrata su Beirut dove ha realizzato Dahiye, un progetto sulla periferia meridionale della città, finalista all’edizione 2014 del Fotobook Dummy Award (Kassel, Germany).

 

Guarda la photogallery



Descrivici Beirut.
Beirut é una città che, a partire dalla metà del Diciannovesimo secolo con la riforma del sistema amministrativo promossa dall’Impero Ottomano, si emancipa da una condizione decisamente periferica per diventare, grazie alla costruzione del porto e del sistema ferroviario di collegamento con Damasco, il punto principale di contatto tra l’Oriente e l’Europa. Il suo carattere cosmopolita, che è alla base della vivacità culturale che l’ha contraddistinta per tutto il ‘900, non è stato scalfito dalle tristi vicende del suo recente passato.

Consigli su cosa vedere in città?
Premetto che io non ho mai un approccio da “turista” nei confronti di un luogo: la conoscenza di una determinata realtà per me è sempre frutto di un rapporto graduale e di lungo periodo. Detto questo, consiglierei ad un ipotetico visitatore di percorrere la strada che percorsi io il primo giorno che arrivai a Beirut. Dall’aeroporto che si trova nella periferia meridionale a Junieh, una zona situata alcune decine di chilometri a nord. È l’occasione per attraversare la capitale da un capo all’altro, dalla periferia sciita alle enclavi maronite. Credo che sia questo il modo emotivamente più diretto per avere un primo approccio con le molteplici facce della città.

Gli amanti della vita notturna quale quartiere dovrebbero tenere d’occhio?
Consiglierei di frequentare i classici luoghi della movida a Gemmayze.

Un’usanza che rispecchia la cultura locale?
Appoggiare la mano destra sul cuore quando si saluta.

Una moschea e un suq da visitare.
La moschea di Mohammad Al Amin, situata nel centro città e fatta costruire dall’ex premier Rafik Hariri la cui tomba è collocata all’interno dell’edificio.
Visto che in città i mercanti per eccellenza sono gli Armeni, consiglierei di prendere le mosse dal quartiere Bourj Hammoud per poi perdersi fra gli odori ed i sapori forti del suo mercato.

Passando alla gastronomia, quali sono le specialità da gustare?
Avendo alcuni cari amici in città, ho la fortuna di mangiare spesso a casa loro. I piatti principali che cucinano sono a base di riso, pollo e verdure. Quando invece sono da solo, mangio i classici shawarma di pollo e carne.

Veniamo alla tua professione. Quali storie ti piace documentare?
A dire il vero a me non piace documentare storie. Credo che la fotografia sia emanazione della vicenda umana di crescita e di conoscenza dell’autore.

Dal punto di vista fotografico, cosa ti interessa di Beirut?
Per i primi mesi mi sono concentrato sui paesi ai margini della città, percorrendo tutta la cintura che, da Jall al Dieb a Sad el Bauchriyeh fino ad Amroussieh, la delimita. Ho voluto in un certo senso prendere le misure del centro urbano in considerazione del fatto che la città, avendo alle spalle il Monte Libano e di fronte il Mediterraneo, è caratterizzata da confini ben precisi. Solo in un secondo momento sono “sceso” nel nucleo urbano, occupandomi in particolare della sua periferia meridionale.

Parlaci del tuo ultimo progetto.
La cintura meridionale, la cosiddetta “dahiye”, è caratterizzata dalla presenza al suo interno dei campi palestinesi di Sabra e Shatila. Nell’ultimo anno, all’interno di una riflessione di più ampio respiro, ho inteso soffermarmi soprattutto su questa realtà. Sicuramente si tratta di una tematica già ampiamente affrontata da molteplici punti di vista. Spero di essere riuscito a dare un contributo originale dal momento che l’emergenza umanitaria derivante dall’enorme afflusso di profughi dalla vicina Siria, rende il problema particolarmente urgente per l’intera comunità internazionale.

www.facebook.com/armando.perna.3?fref=ts

Sosteneteci. Come? Cliccate qui!

associati 1

.



Lascia un commento