Eccoci qui fra gli editori che animano questa edizione di Book pride a Milano
Q Code Mag è media partner e la chiave che abbiamo scelto per addentrarci fra gli incontri e le tante occasioni di dibattito è quella di passeggiare fra gli stand, andando a conoscere gli editori e il senso dell’essere indipendenti. In questi giorni, a partire da ieri venerdì giorno di apertura, i redattori di Q Code Mag si aggireranno a scattare e raccogliere sentenze per comporre un mosaico editoriale che lanciamo sui nostri social.
Vi aspettiamo a Book Pride. Qui tutte le info: http://www.bookpride.it/
Le sentenze e le foto sono state raccolte da
Antonio Marafioti
Massimo Gabuzzi, Società Editori della Svizzera Italiana
“L’editoria indipendente è una nicchia dove si possono trovare titoli che ai grossi editori non interessa pubblicare, ma che comunque sono importanti. La partecipazione a questi eventi è importante, come lo è il sostegno dei lettori. Purtroppo c’è anche chi viene qui legge il prezzo di copertina e va a cercare il libro su Amazon per guadagnare qualche euro. Dobbiamo combattere con questa realtà”.
Silvia Nono, Emons Audiolibri
“Per noi questa è una vetrina importante. Essere presenti a questo genere di manifestazioni ci aiuta a creare una sintonia con altri editori indipendenti”
Shulim Vogelmann, Casa Editrice Giuntina
“Questi sono momenti imprescindibili in cui un editore vede con i propri occhi il risultato del suo lavoro, in altre parole i propri lettori che esistono, ti cercano e continuano a volerti leggere. L’editoria indipendente è come crescere un bonsai: piccolo, prezioso, da coltivare con metodo e perseveranza, ma con la sicurezza che durerà nel tempo”.
Juri Garrett, Caissa Italia
“I grossi non possono occuparsi di tutti i rami del sapere. A loro interessa accaparrarsi un best seller e tradurlo quanto più velocemente possibile, magari anche male. Gli editori di nicchia sono importanti perché ci sono esperti che approfondiscono ogni elemento dell’opera. Abbiamo conteso a Mondadori i diritti su un libro di Leonard Cohen. Ci è stato concesso e ci ho lavorato personalmente per sette lunghi mesi. Ho studiato la vita dell’autore, le sue canzoni, le sue parole. Dubito che si possa tradurre un’opera così importante in soli due mesi per massimizzare il profitto”.
Pietro Del Vecchio, Del Vecchio Editore
“Credo che sia necessario affrancarsi dalla parola indipendente e utilizzare altri generi di definizioni. Penso più a una suddivisione fra chi fa editoria di progetto e chi non la fa. Chi fa cultura editoriale siamo noi piccoli, i grossi giocano un’altra partita”.
Simone Del Vecchio, Leone Editore
“L’editoria indipendente è la libertà. La possibilità di fare cultura in maniera diversa e proporre altro materiale rispetto a quello dei gruppi più importanti. C’è tanto sapere e tutti devono avere la possibilità di proporlo”.
Moreno Scorpioni, Voland
“Se non ci fossimo noi si ascolterebbe solamente una voce. Quella dei grandi che pensano solo al fatturato. Noi indipendenti puntiamo all’approfondimento sull’autore. Credo che faccia paura a tutti un mercato presieduto solamente dai grandi capi. È importante che ci siano grandi realtà promozionali come il Salone di Torino, ma anche e soprattutto rassegne più piccole come Book Pride”.
Francesco Altieri, Magenes Editoriale
“Una cosa che mi piace molto dell’editoria indipendente è l’approccio artigianale con il libro. Che va dal rapporto con l’autore a quello con le sue parole. Tutto così lontano dai disegni industriali dei grandi. È vero, magari loro fanno più fatturato, ma nulla è importante come avere tante voci, tanti punti di vista. E poi molte opere importantissime che è quasi doveroso pubblicare, loro neanche le prendono in considerazione”.
Anna Bellini, Zambon
“L’obiettivo è quello di pubblicare testi che senza di noi non verrebbero mai conosciuti. Penso al J’accuse di Milosevic, a questo testo su Marucanda, a quest’altro sulla Resistenza comunista nella Germania nazista. È una letteratura coraggiosa, una voce diversa su temi che molti danno per scontati. Siamo indipendenti perché crediamo che la forza dei fatti riporti il messaggio della Storia su un binario non falsificato”.
Davide Mazzocco, Scritturapura Casa Editrice
“Gli editori indipendenti sono uniti e questo permette, in un contenitore democratico come questo, di raggiungere un pubblico che in libreria fa fatica a trovarti. Un evento del genere è importante non solo per i lettori, ma anche per gli addetti ai lavori che si incontrano e immaginano insieme future collaborazioni”.
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